
Tanta gente per ricordare Sara Mariucci
La chiesa eugubina e l’intera città, insieme ai familiari, hanno ricordato ieri il 19° anniversario della tragica morte avvenuta il 5 agosto 2006, a poco più di tre anni di età, della piccola Sara Mariucci, colpita da una scarica elettrica mentre si apprestava a salire su un giochino lungo la spiaggia di Villapiana Scalo, dove stava trascorrendo un periodo di vacanza insieme alla famiglia, la mamma Anna, il babbo Michele.
Una vicenda che fa di quel tragico 5 agosto 2006 una data che ha consegnato alla comunità, per eventi misteriosi da leggere e interpretare, una risorsa e un valore aggiunto. Da allora Sara è per tanti un riferimento, un approdo cui ricorrere con fiducia che distribuisce serenità e sempre più spesso, "svolte" umanamente non sempre spiegabili. Dal 29 marzo 2016 i resti mortali della piccola sono custoditi in una cappellina realizzata a fianco della chiesa parrocchiale di San Martino in Colle, intitolata a "Mamma Morena", Madonna venerata nella boliviana Capocabana. Basta scorrere il registro delle firme o gettare lo sguardo sui tanti "ricordi" donati da tutta Italia per rendersi conto di essere in presenza di una ricchezza che profuma di soprannaturale. Sara è stata da subito adottata quale confidente capace di ascoltare e intercedere, rasserenare e restituire fiducia, spesso con episodi anche clamorosi. La sua vicenda - riepilogata in una pubblicazione dal francescano Francesco Ferrari, di recente scomparso – inizia con la sua morte, avvenuta all’indomani dell’incontro in sogno (una visione?) con "Mamma Morena", raccontato nei dettagli a mamma Anna. L’anniversario è stato ricordato ieri nella chiesa di San Martino in Colle con una santa messa celebrata alle ore 19 dal vescovo Luciano Paolucci Bedini e dal parroco di San Martino in Colle don Mauro Salciarini.
Federico Minelli