
Indagini condotte da Carabinieri e Finanza
Perugia, 24 luglio 2025 - Il servizio telefonico di cartomanzia in realtà serviva per individuare persone fragili da truffare. Il giro d'affari era notevole. Una vera e propria associazione a delinquere, con quartier generale a Ponte San Giovanni, è finita al centro di un'indagine coordinata dalla Procura di Perugia e condotta da Carabinieri e Guardia di finanza.
Secondo gli investigatori ammonta a più di cinque milioni e mezzo di euro il profitto del presunto reato, frutto di bonifici ed accrediti dei clienti manipolati dai sedicenti cartomanti. Sono stati così eseguiti un sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente di oltre 5 milioni di euro e l'arresto dei quattro promotori: tre in carcere ed uno ai domiciliari.
La macchina organizzativa I clienti - una volta fidelizzati ed acquisite da questi tutte le informazioni necessarie - venivano indirizzati a cartomanti personalizzati, contraddistinti con nomi "d'arte". I pagamenti, circa 30 euro ogni 40 minuti, passavano per un circuito stabilito dalla gang. Il servizio consisteva nella lettura delle carte alle vittime, alle quali venivano prospettate, "sistematicamente", problematiche di natura esoterica che necessitavano di ulteriori lavorazioni quali visualizzazioni, blocchi, scudi, fatture, malocchi mediante riti che prevedevano l'uso di candele, scioglimento di sale, utilizzo di talismani di vario genere, oltre a procedure di sotterramento (anche in cimiteri) dei residui delle lavorazioni.
Secondo la Procura gli indagati facendo leva sulle debolezze e sulle fragilità dei soggetti con cui entravano in contatto, i quali condividevano con i malviventi problematiche sentimentali e o di salute, raccoglievano elementi per manipolare la loro condizione, inducendoli a credere alla presenza di negatività che avrebbero peggiorato la loro condizione. Soluzioni che comportavano esborsi molto esosi che avvenivano per la quasi totalità attraverso bonifici e ricariche postepay, anche per l'acquisto di materiali (candele, specchi) o per addirittura viaggi-trasferte dei cartomanti i quali, dall'estero, avrebbero "sbloccato" più agevolmente determinate situazioni negative.
Dalle perquisizioni sono spuntati telefoni cellulari (utilizzati per contattare i clienti), carte prepagate, agende e appunti anche con riferimento alle somme incassate. Infine, presso l'abitazione di uno dei principali indagati - sottoposto a custodia cautelare in carcere - sono state sottoposte a sequestro preventivo 3 auto, di cui due di grande cilindrata, 2 orologi e contanti per quasi 100.000 euro.