MASSIMO CHERUBINI
Cronaca

Truffarono un anziano a San Quirico, obbligo di firma per tre giovani

Indagini dei carabinieri di Montalcino e Mondragone: fondamentale l’allarme della collaboratrice domestica

I carabinieri della Compagnia di Montalcino hanno seguito il caso

I carabinieri della Compagnia di Montalcino hanno seguito il caso

San Quirico d’Orcia (Siena), 17 luglio 2025 – Truffa con tentato furto “allegato”. Un fatto accaduto lo scorso marzo a San Quirico d’Orcia ai danni di un pensionato. La truffa è quella classica: telefonata di un finto carabiniere che spiega all’uomo che un familiare ha causato un grave incidente e che si trova nella caserma dei Carabinieri in stato di fermo.

Per rimettere in libertà il parente, viene consigliato all’anziano di pagare 3mila euro a titolo di cauzione. L’uomo ci cade. Il truffatore ben presto si presta a casa del pensionato, prende i soldi ma non si accontenta. Una volta entrato nell’appartamento si fa consegnare anche vari oggetti di valore. Oltre a questi, porta via un mazzo di chiavi tra le quali c’è anche quella dell’auto e dell’appartamento della figlia del pensionato.

Appartamento che la banda di truffatori, formata da tre malviventi, ora colpiti da ordinanza cautelare emessa dal Gip del Tribunale su richiesta della procura della Repubblica di Siena, cercano di visitare. Ma falliscono.

Cercano la chiave giusta, non la trovano. Nell’affannosa ricerca non passano inosservati e i residenti nella zona danno l’allarme. Scattano le non facili indagini che i militari, fin dal primo momento, hanno potuto condurre contando sulle importanti segnalazioni dei cittadini. In molti, infatti, avevano visto “strani movimenti” in quell’appartamento nella zona nuova di San Quirico d’Orcia, dove la banda è riuscita a entrare nel garage portandosi via diversi oggetti compresi piccoli arnesi per lavori domestici. Poi la fuga, anche questa notata da diverse persone. Grazie a tutte queste testimonianze, con la visione delle telecamere vicine ai due appartamenti, i carabinieri hanno messo insieme tutti i tasselli individuando i presunti membri della banda.

I ragazzi, tutti originari della provincia di Caserta, sono ora sottoposti all’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria competente per territorio. Per due di loro è scattato anche l’obbligo di dimora nel comune di residenza.

Le indagini sono state condotte dai Carabinieri della Compagnia di Montalcino, in collaborazione con i Carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone (Caserta). I militari tornano a invitare i cittadini a chiamare il 112 con tempestività quando si assiste a episodi “sospetti” in danno di singoli o della collettività tutta.