
Le indagini sono state condotte dalla polizia
Città di Castello (Perugia), 5 agosto 2025 – Dovrà rispondere di tentato omicidio il ventunenne che il 23 luglio scorso ha accoltellato il collega di lavoro. Intanto il giovane è stato posto agli arresti domiciliari. Continuano gli accertamenti attorno al violento caso che si era verificato a Città di Castello nelle scorse settimane quando nella zona dei Frontoni il ragazzo aveva atteso un collega di lavoro di 45 anni e lo aveva accoltellato ferendolo gravemente in varie parti del corpo (45 giorni di prognosi). Arrestato poco dopo per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e denunciato per lesioni personali aggravate era stato poi processato per direttissima con alcune misure restrittive (obbligo di firme e di dimora nel comune di Citerna dove risiede). Ora si aggrava la sua posizione: la Procura della Repubblica di Perugia ha fatto scattare i domiciliari. Ad eseguire l’ordinanza gli agenti del commissariato di polizia.
Il giovane, italiano di origini serbe, è accusato non solo di lesioni gravi, ma del reato di tentato omicidio e porto ingiustificato di oggetti atti a offendere (in casa aveva tirapugni, coltelli e persino un bisturi). Le indagini condotte dalla polizia hanno accertato che il ventunenne avrebbe attaccato la vittima con un coltello a seguito di un diverbio sul lavoro avvenuto la mattina stessa, colpendola ripetutamente al corpo e agli arti mentre camminava nei pressi del parcheggio dei Frontoni. Dopo l’aggressione, il ragazzo si era dato alla fuga riuscendo inizialmente a far perdere le proprie tracce e lasciando il quarantenne a terra ferito. Era stato proprio quest’ultimo a consentire l’identificazione dell’aggressore: il 21enne era stato successivamente rintracciato nella propria abitazione dagli agenti del commissariato di Città di Castello. Tentata una nuova fuga era stato comunque bloccato e perquisito. Durante i controlli, gli agenti avevano rinvenuto sotto il materasso una scatola contenente il coltello utilizzato, un tirapugni, un bisturi, un cacciavite e tre spray al peperoncino, tutti sottoposti a sequestro. In base agli elementi raccolti e alla gravità degli indizi, l’autorità giudiziaria ha accolto la richiesta di misura restrittiva, ritenendo «sussistente il pericolo di reiterazione di reati analoghi» anche alla luce dei numerosi precedenti che nonostante la giovane età gravano su di lui. Una volta acquisito il provvedimento, il personale del commissariato ha rintracciato il 21enne e, dopo aver notificato l’atto, ha dato esecuzione alla misura sottoponendolo agli arresti domiciliari.