SARA MINCIARONI
Cronaca

Centro di accoglienza . Piegaro, il prefetto dice sì. Ma il Comune non ci sta

Arrivata ieri la comunicazione ufficiale: la struttura si farà nel territorio. In una lettera l’amministrazione ribadisce la sua contrarietà .

Arrivata ieri la comunicazione ufficiale: la struttura si farà nel territorio. In una lettera l’amministrazione ribadisce la sua contrarietà .

Arrivata ieri la comunicazione ufficiale: la struttura si farà nel territorio. In una lettera l’amministrazione ribadisce la sua contrarietà .

PiegaroHa deciso il Prefetto, il centro di accoglienza a Piegaro si farà. Con una nota ufficiale inviata al Comune è stata assunta la decisione "di procedere alla realizzazione di un Centro di Accoglienza sul nostro territorio".

"Fin dall’inizio – si legge in una nota dell’amministrazione – abbiamo espresso contrarietà a tale scelta, motivata da considerazioni più volte condivise con la cittadinanza e ribadite nel corso dell’assemblea pubblica". In alternativa, il Comune aveva proposto alla Prefettura di attivare un sistema di accoglienza diffusa, ritenuto "più equilibrato e rispettoso del tessuto sociale locale". Tale proposta, tuttavia, non ha trovato attuazione a causa della difficoltà nel reperire adeguate disponibilità abitative. Nel più recente incontro con il Prefetto, pur prendendo atto della mancata possibilità di attuare il modello di accoglienza diffusa, l’Amministrazione ha rinnovato "con fermezza la propria posizione contraria all’istituzione del Centro". Contestualmente, è stato richiesto un impegno concreto "affinché siano garantite massima attenzione al numero degli ospiti accolti su indicazioni Anci e modalità di gestione della struttura rispettose delle caratteristiche e delle esigenze del territorio ospitante. Si prende atto e si evidenzia – – il Comune – che si tratta di una decisione adottata dallo Stato centrale, che incide su un ambito di competenza privata, pur avendo effetti diretti su una comunità locale. L’amministrazione seguirà con attenzione l’evolversi della situazione, per le proprie competenze, nell’interesse della Comunità". L’ipotesi dell’arrivo dei migranti aveva infatti creato non poco dibattito a Piegaro: al prefetto di Perugia avevano consegnato oltre mille firme ad indice del fatto che almeno un cittadino su tre non vuole un centro di accoglienza in quel territorio. A motivare l’opposizione sono stati addotti motivi di contesto territoriale, sicurezza, proporzionalità e di inadeguatezza infrastrutturale. In particolare si fa riferimento all’isolamento territoriale, all’assenza di servizi e alla "violazione del principio di proporzionalità" (secondo le indicazioni Anci nazionale, la soglia consigliata per l’equilibrata distribuzione dell’accoglienza sul territorio è di 2,5 ospiti ogni 1.000 residenti). Inoltre "ci sono preoccupazioni per l’ordine pubblico, considerato che la presenza di forze dell’ordine sul territorio è già oggi fortemente insufficiente".