MICHELE NUCCI
Cronaca

Agosto corcianese: il caso: "Il festival andrà avanti. Ci sono già i ’volenterosi’"

L’ex presidente della pro loco riflette sul difficile futuro della manifestazione "C’è un gruppo di persone pronto ad affiancare o subentrare agli attuali consiglieri".

Un momento del Corteo storico rinalscimentale del Gonfalone di Corciano che si svolge tutti gli anni a Ferragosto dal 1969

Un momento del Corteo storico rinalscimentale del Gonfalone di Corciano che si svolge tutti gli anni a Ferragosto dal 1969

L’Agosto corcianese è terminato da una decina di giorni, ma già si riflette sul suo futuro. Perché quella andata in scena quest’anno è stata un’edizione rimaneggiata rispetto al tradizionale format, più breve e con meno sezioni, ma che ha comunque suscitato interesse ed ha registrato la presenza di un pubblico numeroso che ha apprezzato i concerti e le manifestazioni storiche.

A sollevare la questione su quale futuro avrà il festival – alla luce delle difficoltà organizzative emerse nei mesi scorsi – è Antonio Pagana, consigliere della Pro Loco di Corciano (che organizza l’evento con la collaborazione del Comune) e che è stato per tanti anni presidente dell’associazione. "Il ridimensionamento del festival – ricorda - è dovuto, in parte, alle minori risorse economiche disponibili, ma anche ad una generale, comprensibile stanchezza di alcuni organizzatori che, solo pochi mesi fa, avevano deciso la chiusura della manifestazione. Molti ora si chiedono: può Corciano permettersi di perdere questo patrimonio fatto di arte, formazione, innovazione? Può la nostra regione rinunciare ad una manifestazione che ha raggiunto alti livelli culturali e che è conosciuta e apprezzata anche al di fuori dei confini regionali e nazionali? – chiede Pagana – .Sono domande che, nei prossimi mesi, dovranno avere una risposta, anche se una risposta aleggia già tra le antiche mura del castello. Il Comune, per bocca del sindaco Lorenzo Pierotti, ha confermato la volontà dell’Amministrazione comunale di proseguire. Tra i cittadini di Corciano si starebbe già formando un “gruppo di volenterosi” pronti ad affiancare, se non a sostituire coloro che denunciano stanchezza e esprimono perplessità sulla utilità di mantenere in vita il festival. E allora che accadrà? – si domanda ancora Pagana – Dovremo dire addio a un così lungo esperimento culturale nato non dal genio creativo di barbuti e barbosi soloni, ma dal basso, dalla volontà di una popolazione che ha visto nell’arte, nella storia, nella cultura, mezzi di riscatto sociale, di crescita, di condivisione e che ha vissuto momenti esaltanti rendendo conosciuto uno sconosciuto borgo ricco si di storia e di arte, ma rimasto ignoto per secoli? La risposta – conclude il consigliere della pro loco - non può essere che una e una sola: ‘Cesare non deve morire. E non morirà’".

M.N.