
La consigliera comunale Stemperini
Trevi, 6 maggio 2025 – Alla consigliera comunale di minoranza Dalila Stemperini, neomamma da appena un mese, è stata negata la possibilità di partecipare da remoto all'ultima seduta del Consiglio comunale. Succede a Trevi, paesino arroccato sulle colline umbre, a due passi da Assisi. A opporsi è stato il presidente Marco Baldacci, che ha applicato il regolamento dell'ente, secondo cui la partecipazione da remoto è consentita solo su autorizzazione e in base alla rilevanza dei temi trattati.
E scoppia la polemica. Stemperini, esponente del gruppo di opposizione "Trevi bene Comune", ha spiegato di avere "fatto richiesta formale già da tempo", esprimendo la volontà di poter partecipare da remoto ai lavori del Consiglio durante i primi mesi di vita del neonato.
Nei giorni scorsi la consigliera ha rinnovato, quindi, la richiesta in vista dell'imminente seduta, ma si è vista opporre il rifiuto. "Mi è stato scritto che si trattava di un tema importante e che quindi dovevo essere fisicamente presente - ha raccontato - Continuerò a chiedere la possibilità di partecipare da remoto anche per dare un segnale. In caso di ulteriori rifiuti, se il bambino starà bene, valuterò di portarlo con me in Consiglio".
Sulla questione è intervenuto anche il sindaco Ferdinando Gemma, esponente della lista "Uniti per Trevi". "Non abbiamo fatto altro che applicare un regolamento ereditato dalla precedente amministrazione - ha sostenuto -, che includeva anche la stessa consigliera Stemperini. Il regolamento stabilisce che in caso di temi fondamentali per l'attività amministrativa, come il bilancio o altre scadenze, si richiede la presenza fisica, anche per evitare problemi tecnici come interruzioni di rete o blackout".Il sindaco ha però tenuto a esprimere la propria vicinanza personale. "Siamo da sempre sensibili alle tematiche dell'universo femminile - ha detto - e alla situazione della consigliera, una giovane madre. Se la minoranza lo riterrà opportuno, siamo disponibili a rivedere il regolamento per andare incontro alle esigenze non solo della collettività ma anche dei singoli amministratori. Vogliamo poter garantire la massima tutela a tutte le parti, a cominciare ovviamente dal bene comune che si chiama comunità di Trevi", sottolinea Gemma che si dice ben disposto anche ad avere il neonato in Consiglio comunale.
Intanto dalla regione arriva il messaggio dell'assessora Simona Meloni: "Non è ammissibile che nel 2025 si debba ancora scegliere tra maternità e politica".