LISA CIARDI
Agrofutura

Tommaso Bernardi: "Un agriturismo nel vecchio fienile"

Una passione di famiglia, che è riuscita a crescere e a passare di generazione in generazione anche grazie a un...

Una passione di famiglia, che è riuscita a crescere e a passare di generazione in generazione anche grazie a un...

Una passione di famiglia, che è riuscita a crescere e a passare di generazione in generazione anche grazie a un...

Una passione di famiglia, che è riuscita a crescere e a passare di generazione in generazione anche grazie a un contributo della Regione Toscana e dell’Unione Europea. È la storia della società agricola di Santo Stefano di Cantagallo, in provincia di Prato, sulle pendici dei Monti della Calvana. Una realtà inserita in un contesto medievale, caratterizzato dalle rovine del castello della Rocca di Cerbaia, tra la Torre e il borgo.

Fondata ormai trenta anni fa da Giovanni Bernardi e da sua moglie Maria Luisa, entrambi professori di ginnastica con la passione per la natura e la campagna, l’azienda è cresciuta poi nel 2019 grazie al figlio Tommaso, 34 anni (nella foto insieme al padre), che ha deciso di darle nuovo slancio. Il PSR-Programma di Sviluppo Rurale Toscana 2014-2022 ha infatti permesso di trasformare un vecchio fienile abbandonato e in disuso ormai da tempo in un’attività agrituristica di successo. Grazie a 50mila euro a fondo perduto destinati a sostenere i giovani agricoltori e a 130mila euro di finanziamento per i lavori di restauro, i locali dismessi sono diventati un ristorante, nel quale Tommaso ha potuto mettere a frutto quanto imparato nei sui studi all’Istituto Alberghiero, portando avanti sapori e saperi locali.

"Tutta la famiglia ha sempre avuto la passione per la campagna e in particolare per questa zona – spiegano Giovanni e Tommaso – tanto da acquistare 30 anni fa questi terreni in un’area considerata marginale. Sembrava una follia, ma noi ci abbiamo sempre creduto. Utilizzando i nostri 37 ettari ci siamo dedicati nel tempo all’allevamento ovino e a numerose altre piccole produzioni come apicoltura, animali da cortile, castagneti, frutta e verdura dell’orto familiare. Ma l’idea vincente è stata quella della ristorazione, che ci ha permesso di dare una prospettiva e un impulso diversi a tutta l’azienda".

Sfruttando la posizione panoramica e la vicinanza di un percorso trekking molto frequentato come “La via della lana e della seta”, l’Agriturismo Santo Stefano è oggi frequentato da escursionisti, cacciatori e famiglie in cerca di luoghi e sapori autentici. A loro propone piatti della cucina locale, preparati con i prodotti dell’azienda agricola, che è anche possibile acquistare in loco.

Lisa Ciardi