Avvocati e consulenti dei tre arrestati
Siena, 25 giugno 2021 - "La ragazza è sempre molto provata. Cerchiamo, sia io come legale che la famiglia, di starle il più vicino possibile per superare questo momento difficile, anche se il segno le rimarrà per tutta la vita. Continua a seguire un percorso di sostegno con psicologo e psichiatra, si è allontanata da Siena qualche giorno. Non può che farle bene", dice l’avvocato Jacopo Meini che assiste la studentessa che ha denunciato una violenza di gruppo. Sono le 9.15, a breve inizierà nella sede della Finanza in piazza Matteotti il secondo round degli accertamenti sugli Iphone12 dei protagonisti di questa storia che coinvolge cinque giovanissimi, la ragazza e quattro indagati. "I cellulari diventeranno una fonte importante e da lì potremo verificare molto. Sia il pm Nicola Marini che il procuratore Salvatore Vitello sono persone competenti, sapranno trovare le prove per ricostruire i contorni della vicenda", aggiunge prima di unirsi agli avvocati di due degli arrestati, Alessandro Betti per Alessio Langella e Danilo Lombardi per Alessandro Cappiello. L’avvocato di Manolo Portanova e del minorenne, Gabriele Bordoni di Bologna, era presente con il suo consulente. Le operazioni sono terminate intorno alle 15.
Nel mezzo tutti gli ingredienti di una ’guerra’ fra accusa e difesa che ieri forse è arrivata al capolinea. Per prima cosa l’esperto della Finanza incaricato dal pm Marini ha effettuato la copia forense dell’iphone del 17enne indagato. Ma la vera ’caccia’ era quella a foto e filmati che potrebbero raccontare la serata, cancellati e dunque rimasti nella memoria remota. Il cosiddetto Icloud a cui si è avuto accesso, almeno per quanto riguarda Langella. Il materiale è stato raccolto dagli investigatori. Qui viene il bello. Perché per accedere a questo ’contenitore’ occorrono le credenziali. La password. Tutto si blocca, serve una richiesta formale. Arriva seduta stante dalla procura. C’è chi fa mettere a verbale che chiederà al suo assistito e comunicherà la scelta. "Poiché Cappiello ha da subito ribadito l’innocenza – spiega più tardi l’avvocato Lombardi – è stata data da parte nostra ampia disponibilità all’accesso a tutti i suoi account". Bisognava però recuperare le credenziali. "Ho chiesto – si limita a ribattere fermo, ad operazione conclusa, l’avvocato Meini – che si procedesse a recuperare sì le credenziali ma di tutti". Morale. Stop alle operazioni. E, probabilmente, addio all’accesso alla memoria remota per alcuni indagati che non possono essere obbligati a fornire la password. E i cui legali potrebbero per contro presentare un’istanza affinché vengano compiuti accertamenti sull’ Icloud della persona offesa saltati ieri. "Credo, perché ho letto il verbale dell’operazione, che quando vengono fatte richieste di dare la password e quando io mi riservo di contattare la parte per raccogliere l’adesione, cosa che avviene nel corso della giornata, ma torno al computer e leggo che il difensore della persona offesa revoca la disponibilità, anche noi allora facciamo lo stesso", sottolinea l’avvocato Bordoni ponendo l’accento sul cuore del braccio di ferro sui cellulari. Che potrebbe anche fermarsi qui. Le nuove mosse spettano adesso alla procura.
Intanto lunedì è stata fissata l’udienza del riesame a Firenze per Manolo Portanova per cui sarà chiesta la revoca degli arresti domiciliari. Entro la prossima settimana dovrebbero essere fissate anche le udienze per Langella e Cappiello a cui il gip Jacopo Rocchi ha già detto ’no’ quanto alla possibilità di recarsi a lavoro. Sul fronte investigativo si continuano ad ascoltare le persone che possono aiutare a chiarire i contorni di questa vicenda, compresi i familiari della giovane.