GIOVANNI PELLICCI
Cronaca

Vendemmia alle porte. Rese in calo, più qualità

Bartolommei, Brunello di Montalcino: "Confermiamo la possibile diminuzione"

Giacomo Bartolommei

Giacomo Bartolommei

La vendemmia è praticamente alle porte anche tra i filari senesi. In alcuni casi è già iniziata - per quanto riguarda le uve bianche o alcune varietà rosse più precoci - e i giorni clou si avvicinano. Il problema è che il vino che giace in cantina è ancora tanto e allora dai territori del vino arrivano decisioni importanti che vanno nella direzione di ridurre il quantitativo di resa delle uve per ettaro. Cosa significa? Raccogliere meno uva dai filari a favore di una qualità ancora più alta ma anche per avere una produzione minore, quindi più in sintonia con le esigenze di un mercato, specialmente quello internazionale, che sta vivendo una fase decisamente complicata per via della questione dazi con gli Usa ma non solo.

A Montalcino il Consorzio del Brunello ha deciso di diminuire da 80 a 70 quintali, escluso il primo ettaro, la resa del Brunello di Montalcino. Come racconta al sito MontalcinoNews, Giacomo Bartolommei, presidente del Consorzio "abbiamo deciso di abbassare la resa da 80 a 70 quintali, ad eccezione del primo ettaro, per consentire alle piccole realtà di non disperdere la loro capacità produttiva. La decisione è stata approvata in assemblea del Consorzio ed è stata ratificata, a fine luglio/primi agosto, dalla Regione Toscana. È una misura che mettiamo in atto ormai da 20 anni, la rivediamo in base alle annate, gestendo la giacenza totale dei vini delle nostre denominazioni. Quest’anno, per effetto dell’aumento della superficie produttiva di Rosso di Montalcino, non ci sarà la possibilità di sfruttare la riduzione di resa per rivendicare il Rosso di Montalcino. È l’unica differenza rispetto agli anni precedenti. Per noi riequilibrare l’offerta è importante - aggiunge Bartolommei - ma cerchiamo anche di migliorare la qualità delle uve che portiamo in cantina. La situazione internazionale ha sempre il suo peso, valutiamo quelli che sono i vari effetti e le medie degli ultimi cinque anni di produzione, se riteniamo che dobbiamo andare a disciplinare o lasciare tutto com’è".

Riflessioni in corso anche per altri grandi rossi senesi e toscani: il Chianti Classico ha deciso di scendere da 75 a 65 quintali per ettaro "per giocare di anticipo", dicono dal Consorzio, dato il futuro piuttosto incerto. Taglio del 20% anche per il Chianti Docg la cui resa è pari ai 110 quintali. Tutto invariato invece per il Nobile di Montepulciano, la cui resa è di 80 quintali.