La vendemmia si avvicina ma la filiera chiede di produrre meno vino. Ma per farlo è la politica che deve prendere decisioni. Anche dolorose. Per questo martedì 15 la Regione Toscana ha convocato un tavolo all’assessorato all’Agricoltura, guidato da Stefania Saccardi, per analizzare le misure da adottare che potrebbero contemplare incentivi alla promozione, blocco a nuovi impianti vitivinicoli e, solo come ultima ratio, estirpazione. La convocazione nasce in seguito alla mozione presentata dai consiglieri di Fratelli d’Italia Veneri e Fantozzi che, anche sulla scia di quanto sta emergendo a livello nazionale come in Piemonte, chiedono misure, anche drastiche, per aiutare il settore in difficoltà. Tra queste distillazione di sostegno e vendemmia verde.
"Il calo delle vendite di vino e le norme sul codice della strada – ha detto l’assessore Saccardi a Italpress – stanno impattando sul settore. Come Regione siamo favorevoli a sospendere la realizzazione di nuovi vigneti ma la decisione va presa a livello nazionale". A ciò si aggiunge, come analizzato da Coldiretti Toscana, il rallentamento delle esportazioni: per il vino si parla di -2,7% nella prima metà dell’anno. In particolare, nel primo semestre 2025 sono andati sul mercato poco meno di un milione di ettolitri di vino (948 mila per l’esattezza), ovvero il livello più basso degli ultimi 8 anni. Vanno bene le denominazioni che hanno una riconoscibilità sui mercati consolidata o tipologie produttive più in sintonia con le attuali richieste dei consumatori come Chianti Classico, Rosso di Montalcino, Rosso di Montepulciano, Vernaccia di San Gimignano e Orcia. Sono più in difficoltà, invece, Brunello di Montalcino (-9%), Nobile di Montepulciano (-4%) e Chianti Docg (-4%).
"Le cantine sono piene e i prezzi scendono – commenta Giovanni Busi, appena confermato alla guida del Consorzio del Chianti Docg fino al 2028, in un’intervista sul Gambero Rosso – per questo chiediamo lo stop di 5 anni per i nuovi vigneti: non ci possiamo permettere 600 nuovi ettari ogni anno. Come Consorzio abbiamo deciso di tagliare del 20% la resa per ettaro ma non possiamo sacrificarci solo noi. E non credo che distillazione o estirpi siano la soluzione: dobbiamo incrementare le attività di promozione anche su mercati meno battuti finora e ragionare su produzioni low alcool, non oltre i 10 gradi".
Un’altra strada che andrebbe verso le richieste attuali dei consumatori è quella di produrre più vini bianchi e bollicine anche in Toscana. Il Consorzio Vino Toscana ha già aperto a questa possibilità con il nuovo disciplinare. "Noi siamo a fianco delle aziende e non imponiamo politiche dall’alto" chiosa Saccardi. Vedremo cosa verrà fuori la settimana prossima.