IRENE PUCCIONI
Cronaca

Diagnosi sbagliata, la paziente muore. Maxi risarcimento della Asl ai familiari

A distanza di quattro anni si conclude una dolorosa vicenda. L’azienda sanitaria è stata condannata a pagare ai congiunti della vittima una somma complessiva di quasi un milione e 400mila euro

L’azienda sanitaria è stata condannata a pagare ai congiunti della vittima una somma complessiva di quasi un milione e 400mila euro

L’azienda sanitaria è stata condannata a pagare ai congiunti della vittima una somma complessiva di quasi un milione e 400mila euro

Empoli, 12 luglio 2025 – Diagnosi sbagliata e la paziente muore. La Asl Toscana centro è stata costretta a pagare ai familiari della vittima un maxi risarcimento di quasi 1 milione e 400mila euro. Si chiude così, a distanza di quattro anni, il contenzioso per un tragico evento avvenuto nell’area empolese nel 2021. Il caso – del quale emergono pochi dettagli – si sa che riguarda una giovane donna che per un errore diagnostico maturato in ambiente sanitario ha perso la vita.

A seguito di questo drammatico epilogo il Tribunale di Firenze, nel 2024 aveva già emesso una sentenza di condanna nei confronti dell’azienda sanitaria con la quale obbligava a risarcire i congiunti con una somma di 930mila euro. Ma la questione restava aperta, perché altri familiari della vittima avevano a loro volta presentato, lo scorso mese di marzo, una richiesta risarcitoria per la quale si è aperto un altro iter istruttorio.

Ci sono voluti altri altri quattro mesi, ma adesso anche questo doloroso capitolo si è chiuso con “la possibilità – si legge nella delibera ufficiale – di definire a lite mediante il pagamento della somma complessiva ed omnicomprensiva di 455mila a saldo, stralcio e totale soddisfazione di ogni pretesa delle parti”. Nello stesso atto viene altresì deliberato di liquidare i congiunti della somma indicata attingendo ad una specifica voce di bilancio 2025. Si conclude così questa triste vicenda che ha portato al decesso di una giovane donna con, potenzialmente, tutta una vita ancora da vivere. Dopo quattro lunghi anni di liti, aule di tribunali, comitati di valutazione, periti, e tanto dolore, i familiari hanno avuto, quanto meno, un risarcimento economico.