
Gaia Pagliuca è morta il 29 settembre dello scorso anno dopo un malore nello studio dentistico dove le era stato estratto un dente
Assisi (Perugia), 1 luglio 2025 – “Sia fatta giustizia e chiarezza fino in fondo”. È quello che chiede il padre di Gaia Pagliuca, la ragazza di 23 anni morta in uno studio dentistico della zona di Assisi dove, alla fine dello scorso settembre, era stata sottoposta a un intervento per l’estrazione di un dente del giudizio. Dopo l’operazione era andata in arresto cardiaco. Portata in ospedale, è morta dopo tre giorni di ricovero.
Attraverso il suo legale, l’avvocato Simone Moriconi, il padre di Gaia rompe il silenzio dopo che la relazione del medico legale incaricato dalla Procura di Perugia di eseguire l’autopsia ha attribuito il malore fatale a una tossicità sistemica dell’anestetico locale che le era stato somministrato. Il fascicolo nel quale si ipotizza l’omicidio colposo è ora al vaglio del pubblico ministero che ha indagato i tre dentisti presenti all’intervento, padre e due figlie.
“Gaia era una ragazza solare - ha detto, per conto del padre, l’avvocato Moriconi - era laureata con il massimo dei voti all’ Istituto europeo di design (Ied) di Roma e impegnata in uno stage alla Bottega Veneta alla Rinascente nel centro di Roma, coronando così il suo sogno di lavorare nel campo della moda. Era tornata per un appuntamento allo studio dentistico che l’aveva in cura. L’esame autoptico ha rilevato una volta di più che Gaia stava bene, conducendo una vita esemplare e regolare, non fumava ed era astemia, fino a quando non le è stato somministrato l’anestetico”.
Al vaglio del pubblico ministero - sulla scorta di quanto rilevato dalla relazione del medico legale - ci sarebbero una serie di concause che hanno portato alla morte della ragazza, tra le quali una somministrazione non corretta di anestesia, il successivo mancato uso del defibrillatore dopo il malore e, a monte, le mancate indicazioni sull’alimentazione da rispettare prima dell’intervento. Quadro che ora dovrà comporre il pubblico ministero.
Secondo il legale dei tre dentisti, l’avvocato Luca Maori, “alla paziente venne somministrato l’anestetico in quantità anche inferiore al limite previsto dal suo peso. Produrremo una nostra relazione certi di dimostrare la correttezza dell’operato dei tre dentisti”.