
I carabinieri l’hanno scoperto in un bosco sulla Sp 66, a Piancastagnaio. Per evitare l’arresto ha preso a calci e pugni i militari, finiti in ospedale.
di Laura ValdesiSIENADormiva. In mezzo al bosco. Una zona impervia, dove il verde è fitto, in località Abetina. Qui molti vanno a cercare funghi. Ma c’è chi, evidentemente, si riforniva anche di stupefacenti dal 27enne marocchino che è stato arrestato dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Montalcino in un bosco di Piancastagnaio. Li ha picchiati, calci e pugni. Si è ribellato, compreso di essere stato scoperto. Voleva provare a scappare. E ne ha mandati due all’ospedale, uno dei quali con trenta giorni di prognosi per via di una frattura. Ma lo straniero, che risulta residente a Monsummano, nel Pistoiese, è finito in carcere. Ieri mattina si è presentato in tribunale per la convalida dell’arresto davanti al gip Andrea Grandinetti. Il pm Silvia Benetti ha chiesto che il 27enne resti in carcere. L’avvocato Alessandro Betti che lo difende si era opposto alla convalida, invocando i domiciliari. Ma il giudice ha disposto che resti in cella.
Lo spaccio nei boschi è ormai una consuetudine. Lo provano le tante inchieste condotte dalle forze dell’ordine, da Siena alla Valdelsa, dalla Valdichiana fino, appunto, all’Amiata. I carabinieri del Radiomobile venerdì scorso si sono portati nella zona boschiva del comune di Piancastagnaio, sulla Sp 66, intorno al chilometro 2. Avevano ricevuto segnalazioni di strani giri da parte dei cittadini. Quando si sono addentrati nel verde hanno trovato l’uomo che dormiva in un classico bivacco per lo spaccio. Il volto coperto dal passamontagna. Volevano controllarlo ma il 27enne, per tutta risposta, li ha presi a calci e pugni, ferendo entrambi i militari. Uno se l’è cavata con sette giorni di prognosi per via dei colpi, l’altro con 30 per una frattura alla mano. Il marocchino era armato. Nascosta sotto un plaid c’era una pistola calibro 7,65, a tamburo. Clandestina. Era carica. Ma sono stati trovati poi anche due coltelli (uno è un pugnale). Addosso rinvenuta una piccola quantità di stupefacente, probabilmente per lo spaccio. Aveva con sé gli oggetti tipici di chi vende droga nei boschi. Cellulare, più schede telefoniche, come detto anche pistola clandestina e coltelli. Tutto sequestrato naturalmente.