
Il priore della Contrada del Valdimontone Alberto Benocci annuncia il programma dei festeggiamenti
"In questi giorni nomineremo le Commissioni dei festeggiamenti. La prima decisione sarà quella della data del corteo, che si svolgerà nel prossimo weekend: io sono per farlo sabato e sarà probabilmente nel pomeriggio (non la sera come è stato per l’Oca). Poi da lì, partiranno i cenini, 49 come i Palii vinti , fino ad arrivare alla cena della vittoria. Avremo dunque fino a fine settembre, anzi fino a inizio ottobre, una città ’in rosa’, invaderemo e coloreremo Siena con la nostra gioia", questo il programma dei festeggiamenti, a grandi linee, del priore della Contrada del Valdimontone Alberto Benocci.
Priore, intanto, ha dormito in questi due giorni?
"Pochissimo. Ieri sera forse 2 o 3 ore, quando la stanchezza ha preso il sopravvento. Ma la vittoria dl un Palio vale la nottata in bianco e in realtà questa stanchezza non pesa nemmeno tanto. Per questi risultati si potrebbe stare sempre svegli".
C’erano segnali alla vigilia della Carriera, a presagire la vittoria?
"Io ne ero convinto. Una convinzione frutto non di segnali ma di dati oggettivi. Il cavallo piaceva a tutti ed era quello che volevano tutti; il fantino era determinato e il capitano aveva messo in campo tutto. E sono convinto che quando ci si crede non bisogna nascondersi. Alla cena della prova generale mi sono presentato estremamente convinto di vincere: ho detto che il Montone era ai Mondiali e tirava un calcio di rigore, non si poteva sbagliare. Erano anni che non ci capitava il cavallo vincente, stavolta invece c’era e quando poi è arrivato anche il buon posto al canape, non potevamo che vincere. Insomma la mia convinzione aveva radici solide, molto razionali e ho cercato di trasmettere questa convinzione, in modo da dare forza a tutto l’ambiente per raggiungere il risultato. Alla fine ho avuto ragione. Inoltre, per la festa titolare ogni anno andiamo ad aggiungere al patrimonio museale un’istallazione, commissionata ad un artista: quest’anno ad aprile Marco Acquafredda ha presentato la sua, dal titolo ’Così in Terra come in Cielo’ con 48 galle, che sono anche i palii vinti, un’installazione aperta e pronta ad accoglierne di nuove. Io, alla cena della prova generale, ho detto che c’era già una 49esima in arrivo".
In piazza doo la Carriera ma anche nei giorni precedenti si sono visti tanti contradaioli del Valdimontone. L’entusiasmo non era solo suo.
"Alla cena della prova generale eravamo 2.200. Ma più o meo erano gli stessi anche a luglio. E’ una grande contrada, siamo davvero tanti. Erano poi anni che non vincevamo, dall’agosto 2012. Ci sono giovani che avevano vinto da piccolissimi e oggi hanno assaporato a pieno la vittoria, scendendo tutti in strada a festeggiare. L’entusiasmo è davvero alle stelle".
Tornando alla corsa, chi è stato determinante, il cavallo o il fantino?
"Direi l’accoppiata perfetta. Il cavallo è quello che tutti volevano e, visto come è andata, non ha tradito l’aspettativa. Per questo faccio i complimenti al cavallo e alla stalla che l’ha curato e preparato nel migliore dei modi. Il fantino scelto, Gingillo, lo stesso di luglio: qui i complimenti, oltre che a lui, vanno al capitano che ci ha sempre creduto, reputandolo il più forte, insieme a Tttia e Scompiglio, che avevamo già montato. Gingillo si è dimostrato assolutamente affidabile e fra i più forti in circolazione oggi sulla piazza".
Post corsa, il giudizio diffuso e sentito da ogni parte è che è stata una bellissima carriera.
"Una corsa che ha riempito gli occhi di tutta la città, con risultato che non è mai parso definitivo, poteva ancora rovesciarsi, fino all’ultimo. Gingillo è stato perfetto, ha conquistato la vittoria: bravissimo alla mossa e poi dal primo all’ultimo giro. Con Anda e bola è risultata un’accoppiata perfetta e di questo va dato merito al capitanoNerozzi e allo staff Palio".
Paola Tomassoni