ORLANDO PACCHIANI
Cronaca

Ora la società Comune-Invitalia. Michelotti: "C’era chi tifava contro"

Urso: "Credevano che fosse impossibile, ma noi non molliamo mai". Il deputato contro Provincia e Regione. Martedì sarà formalizzato in giunta la creazione di un nuovo soggetto per gestire l’immobile.

Il presidio davanti allo stabilimento Beko di viale Toselli

Il presidio davanti allo stabilimento Beko di viale Toselli

Appena sei mesi (meno sei giorni): tanto è passato dall’annuncio del sindaco Nicoletta Fabio della volontà del Comune di intervenire per l’acquisto dello stabilimento Beko, a quello della sottoscrizione del preliminare di acquisto da parte di Invitalia e Duccio immobiliare 1. Era il 30 gennaio, quando al tavolo ministeriale il Comune di Siena lanciò una proposta che da alcuni fu accolta con scetticismo, quando non diffidenza. Ora, "in tempi record" ha osservato il ministro Adolfo Urso, l’atto che prelude all’acquisto vero e proprio. D’accordo che la partita non è ancora chiusa, che l’ipotesi reindustrializzazione è ancora di là da venire e che i conti veri si faranno alla fine (soprattutto per quanto riguarda il destino dei lavoratori), ma la novità è sostanziale e non se ne può eludere l’importanza.

Palazzo pubblico guarda già al prossimo passo, come da annuncio del vicesindaco Michele Capitani: martedì la giunta varerà l’atto di indirizzo per la costituzione di una società tra Comune e Invitalia. "Al suo interno – afferma Capitani – Invitalia conferirà integralmente l’immobile, mentre spetterà al Comune di Siena versare il 20 per cento come partecipazione di capitale. L’oggetto della società conterrà l’esercizio di attività finalizzate alla riqualificazione e mantenimento del sito stesso". Lo strumento tecnico insomma per gestire la fase del rapporto con l’atteso investitore.

E mentre si disegnano già i prossimi scenari, si alza anche il livello del confronto politico. Ieri sono nuovamente intervenuti, con un videomessaggio congiunto, il ministro delle Imprese Adolfo Urso e il deputato di Fratelli d’Italia Francesco Michelotti. "È stata scritta una nuova pagina per l’industria di Siena – ha scritto quest’ultimo –. Ma c’era chi tifava contro questa operazione, qualcuno non ha fatto niente, Provincia e Regione sono stati fermi".

Parole più sfumate ma chiare anche da parte del ministro Urso, che sottolinea le diversità di vedute: "Noi non molliamo mai, anche quando altri credevano fosse impossibile, abbiamo perseverato con determinazione e in tempi record siamo riusciti, grazie a Invitalia e al Comune, a garantire che in quello stabilimento potrà iniziare a breve un processo di reindustrializzazione". Ora la nuova fase, accompagnata anche dal confronto politico, che avrà come obiettivo la ricerca di un soggetto interessato a investire (si parla di almeno tre manifestazioni di interesse concrete).

Per Capitani, merita una speciale sottolineatura il fatto che "a una situazione eccezionale e urgente come quella rappresentata dal caso Beko, il Comune risponde con un vero e proprio progetto di rigenerazione urbana, tesa a mantenere il sito industriale e ad attrarre soggetti che siano in grado di investire su un polo industriale efficace e moderno. Partire dall’immobile e dalla sua riqualificazione era fondamentale e necessario per tenere alto lo standard della attività produttive che andranno svolte al suo interno nei prossimi anni".

La lettura politica dell’operazione arriva anche da parte della maggioranza in consiglio comunale: "L’acquisizione dell’area ex Beko è una vittoria della buona politica. Siena torna protagonista, con un’operazione strategica, frutto di una visione chiara e di una volontà politica forte, che pone fine a un’incertezza pluriennale e restituisce alla città un’area vitale per il suo sviluppo. Per la maggioranza, "la sinistra per anni ha parlato del caso Beko senza mai trovare soluzioni concrete e ora si confronta con i fatti. Con la nostra amministrazione, le parole hanno lasciato spazio ai risultati. Ringraziamo il sindaco Nicoletta Fabio, il governo del Paese, Invitalia e gli uffici comunali".