MARCO BROGI
Cronaca

"Manca la caserma dei carabinieri. E’ un pesante vuoto istituzionale"

Papini, capogruppo ’L’Alternativa’ va in pressing sul Comune

Papini chiede all’amministrazione comunale di trovare le risorse per garantire una caserma ai militari dell’Arma

Papini chiede all’amministrazione comunale di trovare le risorse per garantire una caserma ai militari dell’Arma

Buonconvento è attualmente privo di una caserma operativa dei carabinieri, un vuoto istituzionale che incide direttamente sulla sicurezza del territorio. L’amministrazione comunale ha dichiarato di aver messo a disposizione un edificio come sede provvisoria, ma oggi quell’edificio non è più disponibile: di fatto, la caserma non esiste più. A confermare la situazione è la risposta ufficiale del Ministero della Difesa all’interrogazione parlamentare promossa dallo stesso Papini tramite l’onorevole Michelotti.

Fabio Papini, capogruppo de L’alternativa, va in pressing sul Comune sul caso caserma, una questione molto sentita in paese. "Il ministro Crosetto, afferma ancora Papini, ha scritto che ‘non si intravedono, pertanto, soluzioni alternative nell’immediato, a meno di precipue iniziative a cura dell’amministrazione comunale in termini di acquisto, con successiva ristrutturazione, dell’ex caserma dichiarata inagibile, ipotesi che non si è ancora concretizzata, così come accaduto per la progettualità prospettate dal 2012 al 2025".

"Una dichiarazione inequivocabile- fa notare l’esponente de L’Alternativa, che ridimensiona le rassicurazioni dell’amministrazione e certifica 13 anni di promesse mai attuate. Chiediamo ufficialmente che si trovino le risorse per acquistare e ristrutturare l’ex caserma dei carabinieri, garantendo al territorio un presidio stabile di sicurezza e legalità. Non c’è più tempo da perdere".

Dalla lista di opposizione arrivano anche altre critiche all’operato dell’amministrazione. "Si celebrano cantieri come la riapertura della piscina o il ponte sullo Stile- conclude Papini- ma questi interventi sono stati resi possibili da finanziamenti esterni – regionali, provinciali o intercomunali – non certo da una miracolosa efficienza comunale. Pur non essendo imputabile alle amministrazioni Montemerani e Conti l’origine della crisi finanziaria, è sotto la loro responsabilità che il piano di rientro – predisposto e approvato con il controllo della Corte dei Conti- è stato gestito per 13 anni, con tutte le limitazioni che ne sono derivate. 13 anni di immobilismo: una responsabilità politica precisa".