
Si inaugura oggi pomeriggio la mostra dedicata al critico e dirigente Rai
Il ‘colpo di fulmine’ scocca nei primi anni ’60, durante una trasferta da Roma a Firenze, per una riunione di redazione de L’Approdo, affrontata - narrano le cronache - con una già vecchia Fiat 1100. Tra i passeggeri c’è anche Giuseppe Ungaretti ma quel passaggio da Pienza incide profondamente sulla vita di Leone Piccioni, critico, giornalista, animatore culturale, dirigente Rai illuminato e coraggioso.
"Comincia così un innamoramento" racconta Alfiero Petreni, che ora guida il centro studi dedicato a Mario Luzi; "Piccioni si lascia conquistare dalla magia delle bellezze artistiche e paesaggistiche – prosegue –, compra una casa, si lega ai tanti personaggi che incontra sul posto e altrettanti ne porta, da Alberto Sordi a Renato Guttuso; Mario Luzi è il compagno prediletto". Decisiva è l’amicizia con il pittore pientino Aleardo Paolucci, da cui nasce la mostra d’arte contemporanea che per quasi trent’anni, fino al 2000, porta in città i grandi maestri dell’arte italiana del ‘900. Ora questi importanti capitoli di vita e di storia confluiscono in una straordinaria iniziativa che prelude, per Pienza, a nuovi sviluppi culturali.
Si apre oggi, alle 17.30, nel Museo del Conservatorio San Carlo Borromeo, la mostra ‘Leone Piccioni e l’arte contemporanea a Pienza’, a cura di Nicola Fano e Gloria Piccioni. In rassegna ottanta opere di alcune tra le grandi firme del secolo scorso (Braque, Burri, Carrà, Fontana, Manzù, Rosai, Mirò, Schifano, Cagli, Arnaldo Pomodoro, Tamburi, Primo Conti), provenienti dalla preziosa collezione di Piccioni ma anche da quella che il Comune ha potuto mettere insieme, raccogliendo le donazioni degli artisti ospiti di mostre organizzate o favorite proprio da Piccioni; il tutto completato da una selezione di autori pientini, sia consolidati sia emergenti come Aleardo Paolucci, Piero Sbarluzzi, Emo Formichi, Enrico Paolucci, Mattia Siddi, Giovanni Mammana.
L’iniziativa segna il debutto del Centro studi istituito dagli eredi a Pienza e intitolato al grande critico (di cui si celebra il centenario della nascita), a cui le opere sono destinate. La mostra, inserita nel programma di Valdichiana 2025 Capitale toscana della cultura, sarà aperta fino al 9 novembre, dal venerdì al lunedì, dalle 11 alle 13 e dalle 15.30 alle 17.30, a ingresso libero.