MASSIMO CHERUBINI
Cronaca

La testimonianza di Virgilio Brogi: "C’era la manodopera orientale. Veniva pagata come quella italiana"

Parla il fondatore di un’impresa che ha impiegato anche 200 addetti

Operaio a lavoro in una pelletteria (foto d’archivio)

Operaio a lavoro in una pelletteria (foto d’archivio)

di Massimo Cherubini

"Manodopera cinese nel mondo delle pelletterie? Esisteva anche ai miei tempi ma la pagavamo quanto quella italiana". A dirlo è Virgilio Brogi, uno tra i primi ad aver avviato, a Piancastagnaio, una tra le più importanti pelletterie giunta ad occupare oltre duecento dipendenti. "Prima di me – ricorda – avevano iniziato in cinque, forse sei imprenditori. Iniziai nel 1977. Una partenza in punta di piedi con una crescita progressiva. C’era tanto da imparare e lo feci con calma facendo crescere l’azienda. Lavoravamo per una importante firma. Produzione di pregiate borse, lavoro tosto che solo se eseguito con rigore dava dei risultati economici". E la sua azienda ha vissuto momenti in cui il contratto con la firma prestigiosa, quella che dava le commesse, consentiva margini di manovra. Alcune tipologie di lavoro venivano date in una sorta di subappalto. "Inizialmente – prosegue Virgilio - la cinghia dei committenti non era strettissima. Ci potevamo muovere pur stando, ovviamente, attenti al quadro economico e al rispetto dei canoni contrattuali. Nel quadro di questa libertà imprenditoriale ci venne anche consentita una delle prime commesse ad aziende che si avvalevano di manodopera cinese. Noi, lo sottolineo, la pagavamo quanto quella italiana. Era il sub appaltatore ad avere grossi margini. Tutto andò avanti fin quando, nel 2010, un programma televisivo mise sotto la lente d’ingrandimento l’utilizzo della manodopera cinese. Sembrava che i pellettieri avessero fatto una scelta finalizzata ad elevare notevolmente i ricavi. Io, molti pellettieri – ribadisce Virgilio Brogi – la manodopera cinese la pagavamo quanto quella italiana. Il business lo faceva chi ingaggiava i lavoratori. Il vantaggio per noi? I tempi di chiusura dei cicli di produttività". Ma dopo il rumore mediatico la cinghia si strinse. I committenti prima di affidare a terzi, ed in particolare ad aziende con manodopera cinese, verificavano la regolarità dei rapporti di lavoro. Solo se tutto era ok il lavoro, consistente in una parte della fase di assembramento delle borse, veniva affidato a terzi. Per Virgilio Brogi, una vita passata nel mondo delle pelletterie, la notizia sulla possibile esistenza di fatture false lo rende incredulo. "Io, come la maggioranza dei miei ex colleghi, abbiamo sempre lavorato pensando a centrare gli obiettivi nel rispetto delle leggi e dei contratti", assicura.