PAOLA TOMASSONI
Cronaca

La prima campanella: "Personale al completo. Ma il sostegno resta nel precariato"

Flc Cgil ’legge’ i numeri della scuola, dalle cattedre agli ausiliari "Dei 918 incarichi a tempo, il 65% è per docenti specializzati".

Anna Cassanelli, segretario generale Flc Cgil Siena, analizza il quadro del personale alla vigilia della partenza del nuovo anno scolastico

Anna Cassanelli, segretario generale Flc Cgil Siena, analizza il quadro del personale alla vigilia della partenza del nuovo anno scolastico

Lunedì suonerà la prima campanella in Toscana, con ritorno in classe per 32.177 studenti nella nostra provincia, fra scuola dell’infanzia e superiori, di cui 10.318 sui banchi delle scuole nel capoluogo Siena. Un trend, quello dei numeri della scuola, in ’discesa’ da un anno all’altro: l’anno al via infatti vedrà 1.126 iscritti in meno, rispetto ai 33.303 studenti dell’anno scolastico precedente. In cattedra - secondo i numeri dell’Ufficio scolastico provinciale – l’organico di fatto dovrebbe essere di 4.109 docenti, compreso il sostegno, di cui 3.617 di ruolo e 492 nomine dalle graduatorie.

"Grazie al lavoro svolto dall’Ufficio scolastico provinciale, anche quest’anno la scuola avrà inizio con il personale scolastico, sia docente che Ata, quasi al completo", dice Anna Cassanelli, segretario generale Flc Cgil Siena. "Le procedure di nomina del personale Ata, sia a tempo indeterminato che determinato – entra nel dettaglio –, si sono concluse il primo settembre; le disponibilità di posti avanzate sono state restituite alle scuole che in questi giorni stanno concludendo le chiamate. Per quanto riguarda il personale docente, il 29 agosto è stato pubblicato il primo bollettino, con il quale sono state attribuiti 918 incarichi a tempo determinato. La situazione ad oggi vede una copertura quasi totale dei posti disponibili anche se è difficile quantificare quante cattedre debbano essere ancora attribuite perché ci potrebbero essere dei docenti nominati che rinunciano a un incarico per motivi personali o familiari per cui l’Ufficio scolastico di Siena dovrà procedere a una nuova nomina; e perché ci sono delle disponibilità che, per esaurimento delle graduatorie provinciali, sono state restituite alle scuole che chiameranno dalle graduatorie di Istituto".

Rispetto all’anno scorso "la situazione non è variata – ancora Cassanelli – nel senso che i numeri ci raccontano di una scuola ancora molto precaria, soprattutto per quanto riguarda gli insegnanti di sostegno. Delle 918 cattedre, infatti, il 65% era di sostegno. Sul sostegno abbiamo, da sempre, una situazione molto critica che rivela la mancanza di volontà da parte del ministero, qualsiasi sia il colore politico del Governo in carica, di non stabilizzare. Basta pensare che dei 1.070 posti di sostegno nella nostra provincia, nel 54% non si possono fare immissioni in ruolo e sono quindi attribuiti con incarichi a tempo determinato. Il ministro Valditara, quest’anno, si è inventato la novità della conferma dell’insegnante di sostegno, ossia le famiglie che lo volevano potevano chiedere la conferma a settembre 2024, anche per l’anno nuovo: una misura che ha riguardato 227 posti sul totale dei 601 disponibili, e ha creato ingiustizie e disparità nell’attribuzione degli incarichi a tempo determinato. Il ministro ha innescato una lotta tra precari, in nome di una continuità didattica che poteva e doveva essere ottenuta attraverso l’assunzione dei docenti a tempo indeterminato".

Dai docenti al personale Ata, stessa situazione: "Le immissioni in ruolo – dice Cassanelli – si fanno sul 33% delle disponibilità e ai posti che potrebbero essere dati a ruolo, si aggiungono ogni anno moltissimi in deroga indispensabili per il funzionamento ordinario delle segreterie o per garantire apertura, sorveglianza e pulizia dei plessi. Pare evidente che ci sia una volontà politica a non investire sulla scuola e a non risolvere i problemi di sempre, come le ’classi pollaio’. Il calo di studenti dall’anno scorso a questo si è tradotto in un taglio di 23 classi: basterebbe modificare i parametri sul numero minimo di alunni per avviare un percorso che porti a classi meno numerose, senza taglio di lavoro".