
"Il prezzo di vivere a Siena non può essere l’esclusione dei suoi cittadini". Così ’Per Siena’, che sottolinea: "Siena...
"Il prezzo di vivere a Siena non può essere l’esclusione dei suoi cittadini". Così ’Per Siena’, che sottolinea: "Siena è la città più cara d’Italia, con un’inflazione al +2,6% e una spesa aggiuntiva di 663 euro annui per famiglia. Dietro questi numeri si nasconde una realtà che rende sempre più difficile la vita di famiglie, studenti e lavoratori senesi".
"La spesa alimentare media a Siena è di circa 535 euro al mese per famiglia, ben oltre la media regionale e nazionale – si sottolinea –. Ma il dato diventa ancora più pesante se rapportato ai redditi locali: un carrello più caro incide quasi il 38% sul reddito medio annuo dei senesi, contro il 26% della media nazionale. È dal carrello della spesa che si leggono le dinamiche di un territorio: chi è incluso e chi resta ai margini, chi può restare e chi è costretto ad andare via".
I civici continuano: "Per gli studenti la situazione è difficile. Una stanza singola costa in media 440 euro, assorbendo oltre la metà del budget mensile, molto più della media nazionale. L’Università, risorsa vitale per la città, rischia così di trasformarsi in un filtro sociale che seleziona per reddito e non per merito. Non è un caso che l’Ateneo abbia registrato un calo di iscrizioni: il costo della vita diventa una barriera all’accesso allo studio".
A questo si aggiunge la pressione del turismo. "La turistificazione dell’economia locale orienta prezzi e servizi verso i visitatori di passaggio, con capacità di spesa più alta dei residenti. Il risultato è una progressiva espulsione economica dei senesi dal cuore della città. Questi sono segnali politici che nessuno può ignorare. È su queste cifre che si dovrebbero costruire politiche abitative, universitarie e sociali, non su slogan". E infine: "Siena deve decidere se restare una città abitata e accessibile o ridursi a un palcoscenico per turisti e visitatori. Da questa scelta dipende il futuro. Lavoreremo perché la città resti viva e inclusiva, capace di offrire opportunità ai suoi cittadini e non solo una vetrina da consumare".