
Un momento della mossa del Palio del 2 luglio 1995 (foto da ilpalio.org)
Andiamo a ripercorrere la Carriera del 16 agosto 1995. Se esaminiamo la corsa in sé, non ci sarebbe molto da dire: parte in testa il Leocorno e ci resta per tre giri senza nessun sorpasso. Vince Il Pesse con il cavallo Bella Speranza e non resterebbe che onorare tutto il popolo di Pantaneto e naturalmente un fantino di classe e un cavallo non di poco conto. In realtà c’è molto altro. Diciamo che intanto il dualismo fra Il Pesse e Cianchino qui raggiunge le vette più alte di competizione.
Non certo a caso alle spalle del Pesse c’è proprio Salvatore Ladu che difendeva i colori dell’Aquila con Votta Votta. I due dominano una corsa dove possiamo mettere fra gli altri possibili attori la Civetta, con il giovane Trecciolino sul cavallo Naomy, e l’Istrice con Bonito da Silva e Samurai. Ma dopo il primo San Martino si è capito che Bella Speranza ha ben pochi rivali. Come spesso accade, quando si ricerca un estenuante "allineamento di forze", si finisce per togliere i migliori e inserire cavalli che poi si rivelano ancora più forti. Ma questa è una lezione che non sarà mai del tutto recepita dai capitani.
Questa Carriera ha infatti un’altra particolare caratteristica: saranno addirittura otto i cavalli esordienti. Prosegue dunque il connubio fra il Leocorno e Il Pesse. Questo è il secondo successo consecutivo. E Pantaneto esulta a soli due anni di distanza dal precedente trionfo. Capitano vittorioso è Alfredo Mandarini, i tenenti Luigi Fumi Cambi Gado e Marco Gualtieri. Davvero proficua la "scuola" di Pantaneto, i due mangini saranno poi capitani vittoriosi. Nulla nasce a caso. Il barberesco è Andrea Bacci mentre coordina i festeggiamenti il priore Lorenzo Bassi. Importante dare un’occhiata ai fantini che erano al canape per quel Palio. Oltre all’accoppiata Pesse-Cianchino, solo Luigi Bruschelli detto Trecciolino si può considerare una solida novità di quegli anni. Il resto è ancora frutto di precedenti stagioni, da Legno a Massimino, da Bucefalo a Il Bufera. Devono ancora arrivare importanti novità che fanno rima con qualità. E soprattutto lo stesso Trecciolino deve arrivare alla sua prima determinante vittoria, che non tarderà a esserci.
Sarà infatti dell’anno dopo, anzi del successivo Palio, per l’Oca il 2 luglio 1996 con il cavallo Quarnero. Il 1996 sarà anche l’anno del colpo di coda di Cianchino, colpo non certo da poco, visto che riporta alla vittoria il Bruco, che non lo faceva dal lontano 1955. Il Palio anni Novanta è questo, con una alternanza di nomi che riportano significativi successi. Per i cavalli, è ormai imperante la frenesia del soggetto scartato per "manifesta superiorità", talvolta, anzi spesso, solo sulla carta. Un cavallo vittorioso diventa immediatamente scomodo, difficile da gestire, soprattutto in caso di sconfitta. Meglio non rischiare. Meglio non vada nell’avversaria. E allora ecco Carriere come queste con addirittura otto soggetti esordienti. La nevrosi impera.