
L’ex capitano Morandi sottolinea l’importanza della linea di continuità "Nerozzi? Un amico. Possiede importanti doti tecniche e organizzative".
"Ci conosciamo da oltre 40 anni. Abbiamo fatto un bel pezzo di strada insieme, nella vita e nel Palio. Siamo legati con Aldo Nerozzi dall’amicizia e dal rispetto per le nostre diversità", sintetizza Franco Morandi. Un nome che nel Valdimontone evoca le vittorie da capitano del 1990 e, nello stesso ruolo, quella del 2012, dopo 22 anni. Nella prima Nerozzi era barbaresco, nell’altra mangino. Due uomini di Palio, che l’hanno sempre seguito e che ne conoscono bene i meccanismi, Morandi e il capitano che ha riportato il Drappellone nei Servi dopo 13 anni. Nerozzi, appunto.
Morandi, sembra che ci sia una sorta di filo conduttore, guardando i nomi di chi ha conquistato l’ultimo successo, con le Carriere da fine anni ’80 ad oggi.
"Siamo la generazione che ha seguito un po’ gli insegnamenti dei capitani del passato, dal sor Ezio Cortecci ad Anna Maria Befani, a Ennio Regoli. Capitani che ci hanno trasmesso una linea di continuità nel Palio. Quest’ultimo si realizza con le scelte condivise e, soprattutto, non perdendo quel patrimonio di conoscenze che uno acquisisce durante il percorso. Questo può essere il filo conduttore di tanti anni del Montone. Chiaro che quanto apprendi è qualcosa che ti serve, in linea generale, per affrontare il Palio. Fermo restando che poi ogni successo ha una connotazione precisa del capitano e dello staff che l’hanno conseguito. Ognuno è diverso dall’altro, ciascuno vi mette le proprie capacità e conoscenze, affrontando le inevitabili variabili che di volta in volta si presentano".
Prezioso per una Contrada avere questo ’filo’ conduttore nel dna?
"Direi di sì, in tutti gli aspetti della Contrada stessa, non solo il Palio. Ma anche per seggio, priore e società. Quello che ho sempre ritenuto fondamentale è la condivisione di ciò che sei chiamato a fare . Confrontarsi e portare avanti un bene comune, che appartenga al Palio, alla società o al seggio, è fondamentale. Aiuta a superare anche quegli ostacoli che strada facendo si presentano, soprattutto nel primo".
Con Nerozzi avete fatto un bel pezzo di strada insieme.
"E’ la persona che, per età, ha vissuto passo passo l’evoluzione di questi percorsi. E’ stato vice barbaresco con la Befani, allora iniziò la nostra collaborazione per il Valdimontone, barbaresco nel 1990 e mangino nel 2012. E nel 2025 capitano vittorioso".
I mangini di Nerozzi hanno evidenziato che è un "valore aggiunto. Una persona che ti insegna tanto, bisognerebbe ascoltarlo per cogliere molte particolarità. Uno che parla con tutti".
"Un punto di riferimento per le nuove generazioni, e non solo, e per chi si appresta ad avvicinarsi a questo mondo. Penso di conoscere le doti tecniche e, se vogliamo, anche organizzative del Palio che possiede Nerozzi, queste cose le conosce bene. Ed è da sempre un uomo di cavalli".
Una sorta di ’nave-scuola’ che serve in ogni Contrada. Anche Morandi lo è.
"No, sono semplicemente un maggiorente del Montone, sempre rispettoso dei ruoli. Una persona che ha avuto la fortuna di recepire certe cose e insegnamenti stando a contatto con chi ne era portatore. Così, credo, è stato per Aldo".
Cosa gli ha detto dopo la vittoria?
"Dai, ce l’hai fatta. Sapeva perfettamente che ero stracontento per lui".
Visto che lo conosce da così lungo tempo, quale è la sua dote nella vita e nel Palio?
"Se si crea un obiettivo e se ci crede lo porta avanti fino in fondo con convinzione. Non si fa distrarre dal suo pensiero".
La.Valde.