RICCARDO BRUNI
Cronaca

’Esiste un fiore strano’: "Voce alle poesie di Ferri"

L’attrice Sonia Bergamasco protagonista stasera nell’Abbazia di San Galgano "Un omaggio poetico e sonoro nei luoghi dove visse la giovane poetessa".

L’attrice Sonia Bergamasco

L’attrice Sonia Bergamasco

Nell’incanto senza tempo dell’Abbazia gotica di San Galgano, la voce intensa di Sonia Bergamasco dà corpo ai versi della poetessa toscana Dina Ferri in ‘Esiste un fiore strano’. A intrecciarsi con le letture, le note dell’Orchestra della Toscana diretta dal talentoso Davide Trolton. Stasera si apre così la prima delle tre serate di San Galgano, nell’ambito della decima edizione di Entroterre Festival, manifestazione diffusa ideata e organizzata da Fondazione Entroterre, con la direzione artistica di Luca Damiani. Un omaggio poetico e sonoro, nei luoghi dove Dina Ferri visse la sua breve ma luminosa esistenza, per morire ad appena ventidue anni.

"Devo agli organizzatori del festival la sua conoscenza – racconta Bergamasco – perché non avevo mai letto le sue poesie. La proposta che mi hanno fatto era di per sé entusiasmante, già per il luogo in cui si terrà il concerto. Un luogo che conosco, in cui sono stata da visitatrice e in cui riesco a immaginare cosa può accadere anche in una dimensione di puro suono, a cielo aperto. Un’esperienza visionaria. E poi questa suggestione, questa bellissima iniziativa di dare voce a una giovanissima poetessa vissuta in quei luoghi, dove ha lavorato, portando le pecore in quelle colline. Mi sembrava particolarmente forte".

La lettura si alterna alla musica, come in un dialogo di linguaggi. Da ’Il mattino’ da Peer Gynt di Grieg alla quiete della ‘Pastorale d’été’ di Honegger, fino alla Sinfonia n. 92 Oxford di Haydn. "La scelta – spiega l’attrice – era di alternare la voce musicale a quella poetica, non c’è un’interazione diretta, ma un’alternarsi dell’una e dell’altra voce. Scopriremo adesso come il luogo dialoga con il testo. La scelta dagli scritti di Dina Ferri è stata dettata dalla selezione musicale e dal luogo, che sicuramente ha un ruolo importante nel restituire voce a questa donna. Una donna che a vent’anni si è trovata di fronte la morte e nel suo modo di raccontarla ci pone davanti a uno specchio, ci emoziona e ci coglie nell’intimo della nostra fragilità, lasciandoci la consapevolezza che la poesia è nelle cose. Nella natura, in ogni sguardo, in ogni piccola cosa che riusciamo a dire".

Riccardo Bruni