
La Nazione è in lutto per la scomparsa della collega Serafina Biagini, donna colta ed elegante, firma storica della pagina della cultura
"Chi non ha apprezzato il suo maestro né la sua lezione, un giorno sarà forse colto, ma non sarà mai saggio". E’ la frase più adatta per la scomparsa di Serafina Biagini, giornalista del nostro quotidiano dal 1977 fino al suo pensionamento, figura di riferimento per chi come me si avvicinava al giornalismo attraverso i temi che lei amava sviluppare su La Nazione, dove si occupava di arte, letteratura e musica. Nata ad Asciano il 21 novembre 1946, fu il caporedattore appena arrivato a Siena, Guido Parigi, a sceglierla, comprendendo la sua capacità, il suo stile, ma anche la sua vocazione che coincideva con una scrittura volutamente semplice quanto affascinante.
Ha attraversato tempi, mode, correnti, sempre con una raffinatezza riconoscibile ma anche con l’inclinazione all’insegnamento, anzi, al consiglio verso i giovani. Se oggi siamo qui a scrivere è anche merito suo, di quei pomeriggi passati a discutere di come dipanare una notizia, costruire un articolo di critica, giudicare un’artista, come intervistarlo senza essere banali. Sempre nella speranza che una nuova cultura fiorisse inattesa, riportando il mondo a un nuovo rinascimento. Con lei abbiamo conosciuto gli scritti di Pannunzio, affascinati da una risposta laica e anticonformista ai problemi delle nuove generazioni. Con lei si parlava della scuola, del nucleare, dei rapporti tra Stato e Chiesa, dell’economia e della Borsa.
Ma soprattutto di bellezza, di moda, di scrittura, con l’invito a essere più riconoscibili che bravi. E ci insegnava quel giornalismo "un gradino sopra" che ancora deve essere (ri)scoperto. Ha trascorso tanti anni su quella che un tempo chiamavamo la Terza pagina culturale, che scriveva o coordinava con mano felice, illuminata. Per Serafina la vera formazione intellettuale era questo, non sfoggio del sapere ma la capacità di diffondere idee che circolano e fanno vivere. Solo da qualche settimana aveva perso Marco Baglioni, marito e compagno di una vita. Una donna elegante e raffinata, con una scrittura inconfondibile. I funerali si tengono oggi alle 15,30 nella chiesa di Santa Regina.
Massimo Biliorsi