PAOLA TOMASSONI
Cronaca

L’estate sta finendo...: "Lo stress da rientro al lavoro e a scuola è psicologico e fisico"

Il professor Andrea Fagiolini spiega i sintomi del malessere che si manifesta dopo le vacanze, con la ripresa della routine quotidiana e il ritorno agli impegni "Bambini e adolescenti vivono la stessa difficoltà di riadattamento".

Il professor Andrea Fagiolini spiega i sintomi del malessere che si manifesta dopo le vacanze, con la ripresa della routine quotidiana e il ritorno agli impegni "Bambini e adolescenti vivono la stessa difficoltà di riadattamento".

Il professor Andrea Fagiolini spiega i sintomi del malessere che si manifesta dopo le vacanze, con la ripresa della routine quotidiana e il ritorno agli impegni "Bambini e adolescenti vivono la stessa difficoltà di riadattamento".

Un’altra estate sta per andarsene e per tanti è l’ora del rientro al lavoro. Che può dare qualche pensiero: "l malessere da rientro al lavoro è un fenomeno molto comune, che non va sottovalutato", dice il professor Andrea Fagiolini, ordinario di psichiatria dell’Università e direttore del Dipartimento di Salute Mentale alle Scotte

Professore, di cosa sio tratta?

"Sono tante le persone che, dopo le ferie, avvertono calo di energia, fatica a rimettersi in moto e spesso anche un pò di inquietudine, tensione, irritabilità o insonnia. Non è una malattia vera e propria, ma una risposta psicofisica relativamente normale: il nostro organismo si abitua in fretta ai ritmi più lenti delle vacanze, a giornate scandite da tempi personali e da attività piacevoli, e quando deve tornare a confrontarsi con orari, frustrazioni, scadenze e responsabilità vive questa transizione come uno stress sia fisico che psicologico. Paradossalmente, i giorni che precedono le ferie risultano spesso meno faticosi: l’attesa di qualcosa di bello rende le difficoltà quotidiane più leggere e la prospettiva della pausa in arrivo aiuta a sostenere anche impegni più intensi. È un po’ come se la mente si aggrappasse all’orizzonte della vacanza, trasformandolo in una risorsa che riduce lo stress. Al ritorno, invece, il malessere nasce dal brusco cambio di passo e dal rientro alla realtà".

E’ possibile, al contrario, che le ferie rendano desiderosi di tornare alla routine?

"Alcune persone rientrano sentendosi davvero rigenerate: hanno avuto modo di staccare, di riposare, magari di coltivare interessi o relazioni e tornano quindi al lavoro con energia e persino con più entusiasmo. Per altri, invece, lo stacco accentua il contrasto con la routine e quindi il rientro diventa più pesante. Molto dipende dalle condizioni psicologiche preesistenti, dal grado di soddisfazione che si prova per il proprio lavoro, dalle attività piacevoli che una persona ha (o meno) fuori dal lavoro e dal contesto relazionale in cui ci si muove. Chi è già motivato e trova un senso in ciò che fa, tende a vivere il ritorno come un’opportunità; chi vive un lavoro o una vita come fonte di frustrazione o monotonia percepisce più facilmente disagio".

Parliamo di un malessere mentale o fisico?

"È quasi sempre una combinazione dei due. A livello fisico possono esserci sintomi come stanchezza, spossatezza, difficoltà a dormire, cefalea o disturbi gastrointestinali, che derivano dall’adattamento dell’organismo a nuovi orari e a un ritmo più impegnativo. Sul piano psicologico prevalgono la malinconia, l’inquitudine, l’ansia, l’irritabilità, la difficoltà a concentrarsi, l’insoddisfazione e la sensazione di non avere avuto ferie ’abbastanza lunghe’. Le componenti mentale e fisica sono strettamente intrecciate: lo stress psicologico può amplificare i disturbi fisici e viceversa".

Lo stesso vale per i ragazzi che a settembre tornano a scuola?

"Certamente. Anche i bambini e gli adolescenti vivono la stessa difficoltà di riadattamento. Dopo settimane di libertà, con orari meno rigidi e attività più spontanee, il ritorno a lezioni, compiti e regole può essere faticoso. Nei ragazzi si aggiunge spesso l’ansia per il nuovo anno scolastico, per i rapporti con i compagni e gli insegnanti. Qui il ruolo della famiglia è decisivo: ricominciare a regolare gli orari di sonno e pasti già nei giorni precedenti, parlare delle aspettative per l’anno scolastico e trasmettere fiducia e un pò di entusiasmo può facilitare la ripresa. È importante anche non drammatizzare: il disagio iniziale è fisiologico, e in pochi giorni la maggior parte dei ragazzi si riabitua alla routine e riscopre il piacere dei giorni passati a imparare, insieme ai coetanei".

Paola Tomassoni