GAIA PAPI
Cronaca

"Il gran caldo è un pericolo per i lavoratori". La proposta: cambiare gli orari nei cantieri

AREZZ0 In Toscana l’estate è solo all’inizio, ma le temperature hanno già superato livelli critici, trasformando le giornate nei cantieri edili...

AREZZ0 In Toscana l’estate è solo all’inizio, ma le temperature hanno già superato livelli critici, trasformando le giornate nei cantieri edili...

AREZZ0 In Toscana l’estate è solo all’inizio, ma le temperature hanno già superato livelli critici, trasformando le giornate nei cantieri edili...

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In Toscana l’estate è solo all’inizio, ma le temperature hanno già superato livelli critici, trasformando le giornate nei cantieri edili in vere e proprie prove di resistenza fisica. E mentre il sole picchia senza sosta sulle impalcature, si alza anche la voce della Filca Cisl di Arezzo che, per bocca del responsabile territoriale Serafino Marino (nella foto) e del collaboratore Antonio D’Angelo, lancia l’allarme: "Il caldo non è solo disagio, è un pericolo reale per la salute e la sicurezza dei lavoratori. E manca ancora un coordinamento territoriale serio ed efficace per affrontare questa emergenza strutturale". "La stagione estiva – sottolineano – non può essere affrontata con raccomandazioni generiche. Servono misure concrete: rimodulazione degli orari nei cantieri durante le ore più calde, aree d’ombra, obbligo di idratazione, protocolli locali con Asl, Inail e ispettorato del lavoro, e soprattutto il riconoscimento dello stress termico come rischio da valutare nei Dvr". La Filca Cisl ricorda inoltre che a livello regionale è stata già avanzata la proposta di attivare la cassa integrazione quando il termometro supera i 34 gradi.

"Non è un favore, è una misura di buon senso – spiega Marino – che protegge i lavoratori e consente alle imprese di fermarsi senza subire danni economici. Le realtà virtuose ci sono, ma non devono essere lasciate sole". Nel dibattito sulla sostenibilità e la transizione ecologica, spesso si dimentica chi ne rende possibile la realizzazione concreta: chi lavora con mani e sudore, giorno dopo giorno. "Costruire sostenibilità – conclude Marino – significa prima di tutto garantire condizioni di lavoro sicure. Non possiamo aspettare l’ennesimo malore o, peggio, una tragedia, per intervenire".