
L’assessore Tozzi (in alto a destra): «Abbiamo scelto un luogo carico di significato. per ascoltarci e costuire insieme un progetto autentico»
Nel suggestivo scenario del Convento di San Francesco, a Colle, si è svolto un momento di approfondimento per il percorso di candidatura della città a Capitale Italiana della Cultura 2028. Un ‘ritiro’ pensato non solo come pausa operativa, ma come spazio di riflessione e visione condivisa, che ha restituito significato pieno alle tre parole chiave che guidano la proposta: accogliere, connettere, rigenerare. Il convento, con la sua sobria bellezza e la sua storia, ha offerto il contesto per un dialogo profondo su temi che vanno oltre la cultura intesa come evento, per abbracciare un’idea di cultura come strumento di coesione, ascolto e rinascita.
"Guidalberto Bormolini - viene affermato in una nota -, figura spirituale e promotore di percorsi di rigenerazione, ha aperto un confronto intenso e partecipato su progetti concreti e visioni future, mettendo al centro la persona e la comunità". È intervenuto anche Giordano Bruno Guerri, storico e scrittore originario di Colle, che ha portato il suo sguardo lucido e appassionato sulle potenzialità culturali della città. Insieme a lui, il contributo dell’Associazione Mino Maccari, custode di una memoria artistica vibrante e dell’architetto ed ex assessore alla cultura del comune di Colle Cristiano Bianchi in qualità di rappresentante dell’associazione città del cristallo, curatore di una proposta progettuale innovativa, ha arricchito il confronto con spunti concreti e visioni prospettiche.
"Abbiamo scelto un luogo carico di significato per darci il tempo di ascoltarci e costruire insieme un progetto autentico — ha dichiarato l’assessore alla cultura Daniele Tozzi —. Questo ritiro non è stato solo un momento di lavoro, ma un passaggio fondamentale per fare della candidatura un vero percorso di trasformazione collettiva".
Lodovico Andreucci