Case Green, De Mossi lancia l’allarme. "Direttiva folle, un disastro per Siena"

Il sindaco mette in guardia sugli effetti dell’efficientamento a tappe forzate entro il 2030 e 2033. "La nostra è una città antica, a imprese e famiglie l’Europa imporrebbe dei costi spaventosi"

De Mossi chiede una mobilitazione in Parlamento per ridiscutere e bloccare la norma che rischia di essere penalizzante per tutta la città

De Mossi chiede una mobilitazione in Parlamento per ridiscutere e bloccare la norma che rischia di essere penalizzante per tutta la città

Siena, 16 marzo 023 – «Siena rischia conseguenze disastrose dalla folle direttiva europea: chiediamo al Governo di fare tutto il possibile per fermare o modificare una scelta che potrebbe svalutare in modo significativo i valori immobiliari del nostro territorio".

L’allarme è già arrivato a Siena: il via libera del Parlamento Europeo all’avvio dell’iter negoziale per al nuova direttiva sulle case green, sarebbe un abito troppo stretto se cucito su città come la nostra. In grado di soffocarla.

«Chiedo anche – commenta il sindaco – ai parlamentari nazionali senesi e toscani di farsi parte attiva per evitare un danno colossale alle famiglie e alle imprese. Sulla casa non si scherza".

Il motivo è l’obiettivo fissato dall’Europa: gli edifici residenziali dovrebbero raggiungere almeno la classe di prestazione energetica E entro il 2030 e D entro il 2033 mentre gli edifici non residenziali e pubblici le stesse classi entro il 2027 e il 2030. Una missione già impossibile in partenza per Siena.

"Nessuno – spiega ancora De Mossi – ama il territorio, l’ambiente e la qualità della vita più di noi toscani, e vorrei dire di noi senesi in particolar modo. L’attenzione che abbiamo dedicato alla raccolta differenziata, che in 5 anni abbiamo portato dal 39% a oltre il 62%, lo attesta. Così come le classifiche che premiano la qualità ambientale del nostro territorio. Qui non è in discussione una spinta, anche giusta, verso la transizione energetica e la sostenibilità. Sono cose sacrosante. Ma c’è modo e modo. Per raggiungere prima gli obiettivi ambientali non si può imporre alle famiglie, ai condomini, alle imprese un carico spaventoso. Molte delle case del nostro territorio sono antiche, o hanno i loro anni. La loro classificazione energetica è penalizzante. Possiamo imporre ai proprietari di investire decine di migliaia di euro per migliorarne le prestazioni energetiche in pochi anni?".

Da qui la richiesta di una mobilitazione a livello romano. "Per questo – conclude – chiedo ai nostri rappresentanti nel parlamento nazionale e in quello europeo, di tutti i partiti, di dichiarare subito la propria posizione, e di fare tutto il possibile per fermare o modificare la direttiva. Il testo approvato dal Parlamento Europeo non è definitivo, verrà appunto portato al confronto con i Governi e con la Commissione. L’Italia difenda il diritto alla casa e i bilanci delle famiglie".