
Si chiude stasera la cinquantesima edizione di questa straordinaria rassegna artistica. Pensieri, auspici e considerazioni saranno racchiusi in una capsula del tempo che sarà interrata.
Con il tradizionale concerto di chiusura, termina stasera il 50o Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano. Alle 21.30, in Piazza Grande, l’Orchestra Haydin e Mariangela Vacatello, direttrice artistica della rassegna proporranno la Sinfonia n. 6 e il concerto per pianoforte n. 1 di Pyotr I. Tchaikovsky, con Alessandro Bonato sul podio. È la presenza di giovani lavoratori e lavoratrici dello spettacolo nell’organico della manifestazione: tra questi si sono contati almeno quindici under 30. Abbiamo incontrato tre esponenti della categoria, Sofia Scroppo, 29 anni, di Montepulciano Stazione, addetta alla creazione grafica e alla comunicazione digitale, Gaia Trabalzini, 28 anni, di Acquaviva, coordinatrice dell’ufficio produzione, e Alessia Roggi, 22 anni, di Sinalunga, tirocinante della triennale in progettazione e gestione di eventi e imprese dell’arte e dello spettacolo, inserita nell’ufficio comunicazione. La presenza di tre giovani donne non è stata ‘cercata’, sono persone del territorio, rappresentative di esperienze differenti. E’ d’altra parte, oltre alla direttrice, donna è anche la Presidente, Sonia Mazzini. Sofia è anche musicista, ha suonato il violino nell’orchestra della ‘Cavalleria rusticana’, l’opera che ha aperto il programma. "Dopo il diploma all’accademia ed esperienze anche all’estero – racconta – sono rientrata a Montepulciano e mi sono rivolta alla Fondazione; sono stata inserita nel servizio che crea contenuti digitali, per me era la prima esperienza, è stato divertente (usa più volte questo termine, n.d.r.) fare questo lavoro e collaborare con queste persone, stando sul posto e condividendo l’ufficio. Certo, è faticoso, si lavora per un mese a giornate intere, e bisogna essere allo stesso tempo svegli e attenti".
Dunque i giovani sono protagonisti del Cantiere, sul piano professionale: "Creiamo posti di lavoro e consentiamo agli under 30 di crescere, formarsi, fare esperienza, assumendo tutti con contratti regolari: non siamo la soluzione ai problemi dell’occupazione – dicono dalla Fondazione – ma in questi contesti una situazione simile è abbastanza insolita". Gaia è al quarto Cantiere, ha iniziato a collaborare durante la triennale in pittura poi, sempre all’Accademia, si è specializzata in nuovi linguaggi espressivi, studio che l’ha portata ad occuparsi di allestimenti e gestione eventi. "È un lavoro organizzativo ma ci vuole anche creatività per far funzionare tutto – dice Gaia –, sto acquisendo una professionalità in un ambito che ho scoperto grazie al Cantiere e che mi ha rivelato doti e un’inclinazione che anch’io non sapevo di avere". La giovanissima Alessia (che durante il Cantiere lavora anche alla sua tesi di laurea) è l’esatto contrario dello stereotipo del tirocinante: "Mi sono messa in gioco perché sono stata spronata da un ambiente che mi ha consentito di superare le paure, mai messa da una parte, proprio per l’età o la scarsa esperienza". E così ha lavorato per tre mesi sia alla creazione dei nuovi siti web della Fondazione sia all’ufficio stampa.
Oggi, alle 19, tutto lo staff consegnerà a Lara Pieri, assessora alla cultura la ‘capsula del tempo’, con pensieri, auspici e considerazioni scritte da artisti, staff e spettatori. Il contenitore sarà interrato alla chiusura della mostra ‘50 Cantieri’ (14 settembre) per essere recuperato, questo è l’intento, nel 2075, in occasione del 100° Cantiere Internazionale d’Arte.
Diego Mancuso