DIEGO MANCUSO
Cronaca

Bravìo, trionfo leggendario. Il rettore: "Gli spingitori si sono presi la rivincita"

Luca Benassi ammette: "Sono stati i nove minuti più belli della mia vita" "Abbiamo solo applicato quanto fatto in allenamento", dice Cesaroni.

Alcuni momenti della festa che Cagnano attendeva da ben 34 anni Un successo leggendario

Alcuni momenti della festa che Cagnano attendeva da ben 34 anni Un successo leggendario

Le vittorie, soprattutto quelle nelle feste popolari, in cui il ‘fattore umano’ è prevalente, vengono spesso legate a fatti apparentemente minori, secondari, che però fanno storia. Del trionfo di Cagnano nel Bravìo delle botti di Montepulciano, edizione 2025, è già diventato leggendario (al punto da ispirare perfino meme, sui social) il finale di gara del rettore verdeblu Luca ‘Pavone’ Tonini. Sotto gli occhi di migliaia di persone, il dirigente è corso incontro alla botte, da Piazza Grande verso Via Ricci, per un attimo ha osservato, quasi attonito, i suoi atleti, assoluti dominatori, poi si è messo a trottare di fianco a loro, incitandoli.

"Il giudice mi ha detto ‘non si corre accanto’ alla botte - racconta Tonini -, io gli ho risposto ‘è 34 anni che non vedo vincere la mia contrada, da qui non mi muovo!’. Inevitabilmente ci siamo un po’ spintonati, alla fine gli ho anche chiesto scusa, il giudice mi ha detto ‘sono cose che in gara succedono’. Sono felicissimo – aggiunge il rettore vittorioso –, soprattutto per Luca e Samuele che hanno dimostrato il loro valore, prendendosi una rivincita su tutti quelli che nell’ultimo anno li avevano denigrati". E allora, sentiamoli Luca Benassi, detto ‘Cittino’, e Samuele Cesaroni, detto "Fontone", protagonisti di questa ‘resurrezione’ dopo l’infausto epilogo del Bravìo 2024, che avevano ugualmente condotto in testa fino al malore che, proprio in Via Ricci, bloccò il roccioso Cesaroni.

Il trentacinquenne mastro birraio della Val d’Orcia ha un’espressione irriconoscibile, la gioia gli trasforma quasi i lineamenti, addolcendoli: "anche se non si vede, oggi sono il più felice di tutti. Io festeggio a modo mio, non ‘esplodo’ ma spalmo l’entusiasmo a lungo nel tempo. Stamattina (ieri, per chi legge) - ammette ‘Fontone’ – sono andato a correre portandomi dentro venti chili di peso in meno: ho perso quattro bravìi in quattro modi diversi, rimaneva solo sbagliare strada. E ripartire ancora una volta con il magone, con l’amaro dentro, sarebbe stata molto dura. Avevo voglia di riscatto e di esprimere il potenziale della nostra coppia, costruito durante tutto l’anno, non abbiamo dovuto fare nulla di speciale se non applicare quanto fatto in allenamento".

Luca Benassi, gran comunicatore, sorriso ‘da canaglia’, ha la capacità di fotografare la situazione con frasi che restano scolpite: "Sono stati i nove minuti (anzi, 8’48") più belli della mia vita, ce li siamo goduti dall’inizio alla fine. All’arco del Paolino ho detto a Samuele ‘s’è vinto!’; e lui: ‘ma che dici?’. Poi si è voltato e ha visto che alle nostre spalle c’era il vuoto. Non siamo mai andati in difficoltà, ci siamo parlati molto durante la gara. Finora le mie affermazioni nel Bravìo sono tutte importanti, nel 2021 abbiamo levato lo ‘zero’ dall’albo d’oro di Collazzi, ora Cagnano, vittoriosa dopo 34 anni". Commovente l’incontro con il grande ex-rettore Cesare Mazzetti, plurivittorioso, che ha abbracciato Tonini e accarezzato il panno di Manuela Petti.

Diego Mancuso