
Per molti anni hanno formato un gruppetto composto da sei, massimo otto persone: due titolari, due riserve, un allenatore, un...
Per molti anni hanno formato un gruppetto composto da sei, massimo otto persone: due titolari, due riserve, un allenatore, un dirigente di contrada e poco più. Ora la ‘lista’, per quantità e assortimenti dei ruoli, sembra quella di una finalista di Champions League: segnali di crescita del Bravìo di Montepulciano, dell’importanza sempre maggiore che assume la corsa con le botti e della cura meticolosa con cui ciascuna contrada si prepara alla sfida dell’ultima domenica di agosto. Non sorprenda dunque che la presentazione degli spingitori possa diventare un evento come quello che Cagnano ha messo in calendario per sabato alle 19.30, al Teatrino di Sant’Agnese. Un’occasione per riunire i contradaioli, per degustare – come saggiamente indica l’invito – il primo menù dell’anno, per presentare la nuova dirigenza (che ha confermato al vertice il Rettore Luca Tonini), ma, appunto, per puntare i fari sugli atleti e i componenti dello staff che faranno di tutto per riportare il drappellone intitolato a San Giovanni Decollato in Santa Maria. Perché l’epilogo drammatico della gara del 2024 ancora è vivo nella memoria e nelle emozioni, con Cagnano al comando fino a Via Ricci e poi fermata dal malore subito da Samuele Cesaroni. Il forte "Fontone" (secondo voci di contrada, in procinto di cambiare nome di battaglia) è stato confermato, in coppia con l’altrettanto performante Luca "Cittino" Benassi, che dalla sua ha già una vittoria, nel 2021, per Collazzi. Dietro di loro, uno ‘squadrone’ che, letteralmente, non ha mai smesso di allenarsi (ormai il Bravìo non permette più pause) e che spinge con loro, con le braccia e con il cuore.
D.M.