LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Mattarella vola nel nido di Rondine. Ore 12: arriva il Capo dello Stato

Visita al borgo della pace davanti ai settemila della marcia. Elicottero nel campo di calcio, poi gli incontri

Il Presidente Sergio Mattarella, in occasione della Rivista Militare per il 79mo anniversario della Repubblica Italiana, Roma 02.06.2025 (Foto di Paolo Giandotti - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica) AGENZIA ALDO LIVERANI SAS

Il Presidente Sergio Mattarella, in occasione della Rivista Militare per il 79mo anniversario della Repubblica Italiana, Roma 02.06.2025 (Foto di Paolo Giandotti - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica) AGENZIA ALDO LIVERANI SAS

Arezzo, 6 giugno 2025 – Saluta il Papa e viene via. Suonerà la sveglia di buon’ora stamani, nel palazzo del Quirinale. E tra i corazzieri la chioma d’argento di Sergio Mattarella salterà presto in macchina: ha appuntamento, il primo addirittura, con il Pontefice venuto dall’America. Ma ne ha anche uno, preparato e coccolato nel tempo, con Rondine. La Cittadella della Pace, si sveglierà se possibile ancora prima. Perché se il presidente è atteso in Vaticano alle 8.45, settemila marciatori saranno già dalle 8.30 nel piazzale dell’ex Ipercoop.

Un incontro a distanza, una sorta di sliding doors al rallentatore: da una parte su una Setteponti chiusa al traffico la lunga camminata a piedi sotto il sole di un giugno dalle temperature di luglio, dall’altra i movimenti di un vecchio, elegante signore di 83 anni che ormai da oltre dieci anni ricuce le sorti del Paese. Sì, per Rondine è il giorno della storia. Un Capo dello Stato tra la torre diroccata del castello e l’Arena intitolata alla testimonianza di Liliana Segre. Era attesa anche lei per la prima stretta di mano al presidente e amico, quello che l’ha nominata senatrice a vita: ma probabilmente non ci sarà. Ci sarà il figlio Alberto, ormai un punto di forza della Cittadella, ma non Liliana: anche se in quell’angolo di mondo tutto parla di lei. Specie dopo quell’ultima testimonianza pubblica, riservata a Rondine, nell’ottobre del 2020. In quell’occasione Mattarella aveva mandato un affettuosissimo video di saluto. Oggi ci sarà in carne e ossa.

L’orario di arrivo è un’ipotesi: la più probabile ferma le lancette alle 12.15. Di sicuro è atteso in Vaticano alle 8.45, un paio d’ore il limite massimo del suo incontro con Leone XIV. Poi il volo in elicottero. Il tempo stimato per il trasferimento è di 75 minuti. I tempi della marcia saranno modulati anche su misura per lui, accelerando o frenando a seconda dei tempi del presidente. Sul campetto di calcio, quello di mille sfide davvero mondiali per i suoi protagonisti, atterrerà prima l’elicottero del seguito e poi il suo. Alcune autorità lo aspetteranno ai margini del campo, davanti al monumento di Giuseppe Baracchi che fotografa il legame di Rondine con La Verna e Camaldoli. Poi alcuni passi e l’ingresso nell’Arena di Janine: in mancanza di Liliana Segre l’incontro con le altre autorità (tra gli altri il governatore Eugenio Giani, il sindaco Alessandro Ghinelli, il vescovo Andrea Migliavacca, il cardinale Gualtiero Bassetti) e quindi la salita sul palco, già scaldato da chi guiderà la giornata. E sul palco prima il saluto del presidente di Rondine Franco Vaccari poi le domande, da un giovane della World House e da uno dei ragazzi del quarto anno liceale. E la sua risposta, condita con il messaggio e il coraggio che vorrà dare ai presenti.

Poi l’ultima parte dell’abbraccio. Quello personale, diretto, a microfoni spenti con i giovani delle due guerre che scuotono di più il mondo: russi e ucraini, israeliani e palestinesi. Lo aspetteranno, mentre lui riserverà un saluto personale agli imprenditori per la pace raccolti qui da mezza Italia, nella scuola, appena dietro al teatro tenda che da stasera ospiterà i giorni del Festival Youtopic, a quel punto appena inaugurato.

L’abbraccio più intimo e più vero, da una parte la spalla di un uomo che non è mai sceso a compromessi sui conflitti, dall’altra forse la richiesta di aiutarli nel cessate il fuoco. Sarà il suo ultimo contatto effettivo di questa giornata dedicata alla pace, tra il Papa e i giovani dei paesi in guerra. Accompagnato dall’applauso che lo seguirà, c’è da giurarci, fino all’elicottero, fino al campetto di calcio restituito, almeno lui, alla quotidianità. Il resto no: niente sarà più come prima nel borgo «baciato» da Mattarella. Un borgo che finora viveva la speranza quotidiana della pace: e che oggi sarà investito delle attese di quel Paese che spunta curioso dietro la chioma d’argento del presidente.