
ll presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà a Rondine
Arezzo, 4 giugno 2025 – Sarà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 6 giugno ad aprire ufficialmente il nono YouTopic Fest, il festival internazionale del conflitto a Rondine . Il capo dello Stato arriverà alla Cittadella della pace direttamente da Roma, dopo la prima visita ufficiale a papa Leone XIV. Tra i protagonisti, 50 giovani dai vari teatri di guerra, atteso anche un ragazzo dalla Striscia
di Gaza. «È una perla tra le macerie. È venuto alla videoconferenza per la selezione in ritaro perché aveva sistemato 20 cadaveri. E ci ha detto di avere solo
una cosa nel cuore, lavorare perché non trionfi l'odio - dice Franco Vaccari, fondatore e presidente di Rondine -.Come faremo a farlo arrivare dalla Striscia? Le vie del Signore sono infinite..». 'Immaginazionè è il titolo dell'edizione di quest'anno: tregiorni di panel workshop, mostre e incontri. L'inaugurazionealle 12 quando raggiungeranno la Cittadella i 5/6.000 partecipanti
attesi alla marcia di dieci chilometri 'In cammino per la pacè che partirà alle 8,30 da
Arezzo. La chiusura alle 13 di domenica 8 con il concertodell'Orchestra giovanile Cinquequarti Abreu. Tra i partecipanti annunciati PaolaCortellesi, Michele Serra,
Giovanni Caccamo. Tra le proiezioni 'Lilianà film dedicato alla senatrice a vita Liliana Segre e 'Campo di
battaglià. I due registi, Ruggero Gabbai e Gianni Amelio,saranno a Rondine per dialogare con il pubblico. «Mi aspetto che siano giorni di pace, che ce n'è bisogno in giro per il mondo - commenta il fondatore e presidente diRondine Franco Vaccari -Una pace non detta con la parola che a me dà un pò di allergia, ma data con le testimonianze concrete dei giovani che vengono dai luoghi di guerra». Sono 50 ragazze e ragazzi in arrivo da Russia, Ucraina, Israele, Palestina e tanti altri teatri di guerra che si aggiungono ai 30 già presenti a Rondine: dialogheranno con il capo dello Stato Sergio Mattarella.«È una festa che indica che è possibile sempre fare qualcosa che non dobbiamo arrenderci non dobbiamo rimanere disorientati. La guerra - conclude Vaccari - tra le tante cose, ruba la possibilità di sperare. Si è repressi, depressi, angosciati dai fatti, dagli eventi, dal dolore del mondo. Allora insieme vogliamo bucare questa coltre nera».