
Il capo dello Stato Sergio Mattarella insieme a Franco Vaccari, fondatore e presidente di Rondine
C’è un filo che lega il primo incontro tra Papa Leone e il presidente Mattarella e la sua visita a Rondine. Si gioca lungo l’asse Roma-Arezzo ma è come spalancare una finestra sul mondo attraversato dai conflitti, dilaniato dall’odio, in fiamme. Così tra Russia e Ucraina, Israele e Palestina e gli oltre cinquanta conflitti che distruggono vite e futuro. Mattarella atterra a Rondine venerdì subito dopo il colloquio privato con il pontefice in Vaticano, il primo tra due capi di Stato dall’elezione del pontefice. Ed è questa la novità che incrocia la visita alla Cittadella della Pace e l’abbraccio con i ragazzi che arrivano dai Paesi in guerra. Pace: è il leit motiv dell’approfondimento tra Leone XIV e Mattarella, insieme alle strade da aprire per arrivare a quella pace disarmata e disarmante evocata dal Papa fin dal suo insediamento. "Mi piace pensare che il colloquio tra di loro avrà un immediato riflesso a Rondine dove il capo dello Stato, di fronte a migliaia di persone e ai giovani che qui vivono la pace disarmata e disarmante, inaugurerà i tre giorni ‘disarmanti’, filo conduttore dell’evento", dice Franco Vaccari alla vigilia dello Youtopic Festival. "C’è un filo rosso che lega questa splendida giornata e speriamo raccolga le forze migliori in campo: l’impegno costante del Papa per la pace, la voce, altissima, di Mattarella e la voce più piccola ma non per questo meno forte dei giovani di Rondine", osserva mentre lavora agli ultimi dettagli di una tre-giorni densa di contenuti.
A Rondine torna Liliana Segre che proprio nel borgo alle porte di Arezzo, decise la sua ultima testimonianza pubblica consegnando ai giovani la sua eredità morale (nel 2020). Sarà lei a dare il benvenuto al presidente della Repubblica. Nel campetto da calcio atterreranno due elicotteri a distanza di un’ora l’uno dall’altro: sul primo viaggerà lo staff del Quirinale mentre l’arrivo di Mattarella è previsto intorno a mezzogiorno, con un sorvolo sul "serpentone" colorato della marcia per la pace, da Arezzo a Rondine. Sono già oltre cinquemila gli iscritti, con tante scuole da tutta la Toscana, ma la partecipazione è aperta a tutti e il numero delle adesioni è destinato a salire. Fino alle 11 di venerdì è possibile arrivare in auto a Ponte Buriano e da lì raggiungere la Cittadella a bordo dei bus-navetta.
Il primo momento dell’incontro sarà pubblico: il presidente Mattarella salirà sul palco dell’Arena di Janine insieme a Franco Vaccari, fondatore e presidente di Rondine, e i ragazzi della World House. Le parole di Vaccari segneranno l’abbraccio di Rondine e sarà la testimonianza di Bernadette, arrivata dal Mali, a raccontare al capo dello Stato quanto dolore, coraggio e speranza, serve per superare la follia del conflitto, liberarsi dalle catene dell’odio. "I ragazzi hanno scelto lei come portavoce di tutti, anche per sottolineare che a Rondine le persone sono tutte uguali. La sua voce, sarà anche quella di russi e ucraini, israeliani e palestinesi", spiega Vaccari. Ci sarà tempo anche per un incontro con le comunità religiose di Camaldoli e la Verna, insieme al cardinale Gualtiero Bassetti e al segretario generale della Cei, monsignor Baturi e al vescovo di Arezzo Migliavacca.
Poi il faccia a faccia, privato, con i ragazzi della Wolrd House, nella chiesetta del borgo: è il colloquio voluto da Mattarella "che ha chiesto di ascoltare il dolore e il coraggio di questi ragazzi, dopo l’incontro al Quirinale nel 2018. Da allora si è creato un legame molto profondo".
L’ultimo atto della visita sarà la conversazione con gli imprenditori per la pace "che hanno accettato di assumere il nostro metodo nelle loro aziende perchè diventino luoghi del quotidiano dove si vive la pace", aggiunge Vaccari. Il grande prato dell’Arena di Janine, sarà crocevia tra le storie dei ragazzi che costruiscono la pace, l’impegno di chi da trent’anni insegna a trasformare il conflitto in opportunità di crescita. E la speranza che i ragazzi formati a Rondine, oggi declinano nei loro Paesi, crescendo come futuri leader di pace.