CRISTINA BELVEDERE
Cronaca

Beko, prime visite degli investitori. Acquisizione del sito a fine mese

L’azienda avrebbe ricevuto numerose richieste di tour, qualcosa ha iniziato a muoversi tra martedì e ieri. Intanto il Comune di Siena ha regolarizzato la posizione urbanistica dell’area in vista del rogito imminente.

Massimo Martini (Uilm Uil), Giuseppe Cesarano (Fim Cisl) e Daniela Miniero (Fiom Cgil) sono pronti a incontrare l’advisor Sernet

Massimo Martini (Uilm Uil), Giuseppe Cesarano (Fim Cisl) e Daniela Miniero (Fiom Cgil) sono pronti a incontrare l’advisor Sernet

Vertenza Beko: prime visite di possibili investitori nello stabilimento di viale Toselli in vista dell’incontro tra i sindacati, le istituzioni e l’advisor Sernet, incaricato dalla multinazionale turca di individuare un nuovo soggetto industriale in grado di garantire continuità della produzione e tutela dei livelli occupazionali. Se finora i tour di chi era interessato al rilancio del sito Beko di Siena erano stati ’virtuali’, ovvero erano avvenuti online, adesso le cose sono cambiate. Gli operai lavorano in turno unico fino alle 13,30. Da quell’orario in poi sono possibili le visite in presenza. Alcuni movimenti sono stati registrati nella giornata di ieri e anche martedì: "Si sono viste arrivare auto e van con i vetri oscurati – raccontano dal presidio – ma non sappiamo altro".

Sicuramente novità importanti sono attese la prossima settimana, quando è atteso l’incontro con Sernet. Mentre dai rumors si apprende che sarebbero state ricevute numerose richieste di visite allo stabilimento, ancora da calendarizzare.

L’accordo firmato il 14 aprile al ministero delle Imprese e del made in Italy alla presenza del ministro Adolfo Urso procede quindi passo dopo passo. In questi giorni il Comune di Siena avrebbe infatti proceduto a regolarizzare interamente la posizione urbanistica dell’area di viale Toselli, in modo da accelerare la firma del rogito per l’acquisizione del sito, prevista per la fine del mese.

Sarà Invitalia a siglare l’atto, mentre Palazzo pubblico farà la sua parte andando a costituire una società con la partecipata del ministero dell’Economia e finanze. La quota sarà del 20%.

Una volta perfezionato il passaggio del sito alla nuova società pubblica, la strada sarà dunque aperta all’arrivo di investitori, che potranno inoltre contare su circa un milione di euro di fondi messi a disposizione dalla Regione Toscana per la formazione dei lavoratori. Anche se ormai non si tratta più di 299 operai: oltre una ventina ha infatti deciso di accettare gli incentivi alle uscite volontarie. Altre uscite sono previste entro la fine dell’anno, mentre chi ha scelto di rimanere agganciato all’azienda continua la lotta. "La gente come noi non molla mai", ripetono gli operai.