ROSSELLA CONTE
Cronaca

"Abbiamo mangiato toast e gelato. Con stipendi working class è dura"

Un lettore dopo una vacanza nella nostra regione: "Una pizza anche a 16 euro"

Roberto Godina, 59 anni, con Daniela. ci ha scritto una lettera sul perchè i turisti non spendono

Roberto Godina, 59 anni, con Daniela. ci ha scritto una lettera sul perchè i turisti non spendono

Roberto Godina, 59 anni, residente a Trieste, è uno dei tanti turisti che lo scorso anno hanno scelto la Toscana per un viaggio on the road. Con la sua ragazza Daniela ha percorso la regione in auto per una settimana, dormendo in un paio di bed and breakfast e affidandosi all’essenziale per pranzi e cene. "Abbiamo girato in auto quello che si poteva in 6/7 giorni", racconta. Tra le tappe del loro itinerario ci sono state Firenze, Pisa, Lucca, San Gimignano, Volterra, Bolgheri, Peccioli, Pistoia, Orsigna e Rosignano. "Ci siamo nutriti con qualche gelato e dei toast. Pranzare con primo, secondo e contorno non potevamo permettercelo, e poi avevamo la grande fortuna di avere un’amica residente a Rosignano che ci ha preparato quattro o cinque pasti, tra pranzo e cena". E non per esplicita volontà di non spendere, ma perché certe spese sono diventate proibitive per chi ha uno stipendio normale, tra i 1300 ed i 1500 euro. La sua lettera al nostro giornale si inserisce nel dibattito che sta caratterizzando l’estate toscana. "Il gelato a 3 euro la pallina, la pizza a 13/16 euro. Parliamo di alimenti una volta economici, ora diventati cari", scrive ancora nella sua mail al giornale. E aggiunge: "A Trieste con 30 euro si mangia in due una pizza con la Coca Cola. E la pallina di gelato, per dire, non va oltre i 2,30 euro". Con uno stipendio medio da "working class", come lui stesso si definisce – "tra i 1300 e i 1500 euro" – affrontare una vacanza in Toscana ha richiesto molti compromessi. "Se lo stipendio rimane sempre lo stesso e il conto sale del 30 o 40 per cento, ti devi arrangiare con panini, toast e al resto rinunci". Nella sua lettera Roberto Godina precisa di non voler giudicare il lavoro dei ristoratori o degli operatori del turismo ("Anche loro avranno subito aumenti, delle materie prime, del gas, dell’energia elettrica. Non posso né voglio fare i conti a chi lavora nell’accoglienza"), ma il problema resta: "Se il 50 o 70% dei turisti che visitano la Toscana ha la nostra capacità di spesa, diventa un problema anche per chi deve ospitare e fornire servizi di ristorazione". "Comunque la vostra regione è stupenda, contiamo di tornarci appena possibile", conclude Roberto sottolineando quanto la Toscana gli sia rimasta nel cuore.

Rossella Conte