
Il rettore dell’Università degli studi Roberto Di Pietra
Sono 491 gli iscritti al semestre filtro della facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università degli studi di Siena. Di questi, undici devono ancora completare il pagamento delle tasse necessario. Si tratta di ventuno iscritti in meno rispetto alle 512 domande presentate tramite la piattaforma Universitaly, che ha chiuso l’accesso venerdì scorso, momento a partire da cui i candidati hanno avuto modo di perfezionare l’iscrizione sul portale di ateneo.
"C’è stata una piccola percentuale di persone che ci hanno ripensato. È comprensibile: il percorso di Medicina è molto impegnativo, dura sei anni, più quattro di specializzazione – commenta il rettore Roberto Di Pietra –. È chiaro e legittimo che qualcuno rifletta e decida di non proseguire. Quindi queste candidature in meno che si sono registrate da noi, circa una ventina, sono perfettamente normali, e suppongo in linea con la percentuale a livello nazionale".
Un numero di iscritti che è comunque elevato, per quanto in linea con quanto registrato negli anni precedenti, quando non c’era il semestre filtro e la scrematura avveniva con i test d’ingresso. Il dato complessivo degli iscritti al semestre filtro, cioè, è in linea con quello dei partecipanti ai test d’ingresso negli anni passati, quando era in funzione lo sbarramento per il numero chiuso.
"Il numero effettivo di persone realmente interessate a Medicina e chirurgia è sostanzialmente lo stesso degli anni passati – afferma il rettore –. Dei 54mila iscritti a livello nazionale, vedremo poi quanti realmente supereranno gli esami e rientreranno nella graduatoria utile per iscriversi. Considerando che i posti disponibili sono circa 27mila, più o meno un candidato su due entrerà".
Sarà però effettivamente il doppio delle matricole a frequentare i primi sei mesi dell’Università. Le lezioni inizieranno il primo settembre e termineranno il 6 novembre, mentre gli appelli ufficiali, che determineranno chi potrà andare avanti nel percorso di studi, sono fissati per il 20 novembre e il 10 dicembre. Il rischio quindi è che nascano, per alcuni studenti, criticità logistiche legate all’eventualità di trasferirsi in città e poi non superare il test alla fine del primo semestre. Ed essere quindi costretti a ridefinire il proprio percorso.
"Noi offriamo tutto un ventaglio di possibilità per andare incontro agli studenti. La nostra aula magna può contenerli tutti a capienza piena, quindi se vogliono frequentare in presenza, per noi è possibile. Però, se qualcuno non ha la possibilità, può seguire le lezioni in collegamento – afferma il rettore –, ad esempio dalla nostra sede di Arezzo o da quella di Grosseto. E se ci sono richieste specifiche, possiamo anche attivare collegamenti ad hoc".