CRISTINA GUALA
Cronaca

Scherpada, tradizione e cultura. Il borgo di Ponzano superiore si fa in quattro per la grande festa

Da domani fino a domenica torna la tradizionale rassegna gastronomica che festeggia i primi 50 anni. Il piatto più atteso preparato con cura dalla passione e volontà degli abitanti della frazione santostefanese

Grandi preparativi per la tre giorni a Ponzano superiore

Grandi preparativi per la tre giorni a Ponzano superiore

Santo Stefano Magra, 21 agosto 2025 – Ponzano superiore in festa da domani a domenica, per la sagra della Scherpada che compie 50 anni. Dal 1975, un evento che solo il Covid aveva provato a fermare, ma che superata la pandemia prosegue con la forza della tradizione e la determinazione degli abitanti. Perché la scherpada non è solo un piatto tipico ponzanese, è comunità, è eredità, il testimone passato dalle bisnonne ai nipoti, ai pronipoti e nel cuore della ricetta ci sono ingredienti insostituibili, tanta fatica e impegno.

Da ieri mattina i paesani, massaie e mariti, stanno bollendo in un grande pentolone più di cento chili di bietola che servirà per comporre la ricetta della scherpada o schiorpada. Perché certezze sul nome non ce ne sono, o almeno non sono state trovate negli archivi di palazzo Remedi, e può variare a seconda se si voglia far provenire il nome da scarpazza, ovvero dalle scarpate in cui si raccoglievano le verdure selvatiche o se si richiama il rumore che faceva la scherpada che schioppettava con la legna durante la cottura nel camino.

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Grandi preparativi per la tre giorni a Ponzano superiore

Marzia Bertolla che da cinque anni è la presidente del comitato folkloristico aveva dieci anni quando poco più alta del tavolino andava con il papà e aiutava le donne a cucinare e tutti di ogni età, uomini, donne, giovani , contribuivano. Oggi è più difficile: “Siamo arrivati al cinquantenario, siamo orgogliosi, ammetto però la fatica –  racconta Bertolla –  siamo sempre meno nella fase preparatoria, tutti lavorano, hanno poco tempo, i giovani sono disinteressati. Non è mai venuta meno invece la presenza e l’aiuto durante la festa, lì ci ritroviamo tutti”. La ricetta è quella da sempre, l’olio di gomito un ingrediente prezioso, perché le scherpade che troveremo sulle tavole della festa sono tutte preparate dalle persone del paese. Per tutelare il tortino che al momento non ha marchio dop, non è escluso che verrà aperta una bottega di vendita del piatto tipico, in collaborazione con l’azienda Lucchi, dove sarà in vendita la scherpada “vera”, perché anche questo prodotto come tanti spesso è imitato, con varianti o aggiunte.