MASSIMO MERLUZZI
Cronaca

‘Voglio vivere in campagna’. Dal negozio in centro alla coltivazione del pesto

Cagnoli e la moglie Daniela hanno messo in piedi l’azienda L’Aromatica. Prossimo obiettivo la creazione del mercatino della terra a Pontremoli

Roberto Cagnoli e Daniela (foto di Jacopo Grassi)

Roberto Cagnoli e Daniela (foto di Jacopo Grassi)

Sarzana, 25 luglio 2025 – Dal commercio in città alla vita all’aria aperta, coltivando prodotti biologici e soprattutto producendo il pesto alla Ligure. Il prossimo obiettivo di Roberto Cagnoli, per tanti anni insieme alla moglie Daniela volto noto dei sarzanesi e non soltanto grazie alla sua attività di commerciante nel suo negozio di via Mazzini, è il lancio del mercatino della terra Slow Food a Pontremoli. Cagnoli infatti è tra i fondatori dell’associazione che sta promuovendo l’importanza del consumo dei prodotti a chilometro zero valorizzando le eccellenze locali, dalla Val di Magra alla Lunigiana.

Roberto Cagnoli da ben ventisette anni produce il famoso pesto della Liguria grazie alla tenuto di famiglia aperta a Marinella. Una carriera professionale lunga e ricca di esperienze quella del sarzanese che dopo aver svolto il ruolo di agente di commercio ha gestito con la moglie Daniela il negozio in via Mazzini proprio a fianco del teatro degli Impavidi. Una volta ceduta l’attività l’obiettivo si è concentrato sull’azienda agricola mettendo a frutto il lavoro dei genutori di Daniela. E così è nata la passione per il pesto, dalla coltivazione alla trasformazione in laboratorio fino al confezionamento.

E’ nata così “L’Aromatica“ azienda a conduzione famigliare all’interno della quale lavorano oltre a Roberto, il fratello Maurizio, l figlio Matteo e la moglie. Sulla piazza esistono diverse titologie ma il basilico coltivato è il Genovese DOP. Una nuova professione non semplice che impone studio e sperimentazione e tanta attenzione. E proprio attraverso l’applicazione e alla forte passione sono nate tre varianti di pesto: genovese seguendo la ricetta tradizionale quello del Levante ligure con aglio o senza aglio proprio per non scontentare nessuno e aggiunta delle noci nel rispetto di un “vezzo“ locale e il pesto della Lunigiana.

Una qualità che abbina poco basilico alle noci tritate. L’azienda riesce a produrre circa 90 quintali di pesto l’anno anche se la somma non premia sempre il lavoro. Nell’agricoltura infatti il rischio di annate pesanti, tra siccità, maltempo, e malattie varie sempre più frequenti è davvero penalizzante. Quindi il risultato varia a seconda delle annate. Un vulcano di idee e iniziative: dalla realizzazione di un punto vendita diretta al pubblico a Marinella fino alla conclusione del progetto di portare il mercatino a Pontremoli. E oltre al pesto in barattolo sono poi arrivate le confetture e olio. Nonostante la continua lotta contro la Cecidomia che da qualche anno sta mettendo in crisi il mercato locale aprendo all’acquisto delle olive provenienti soprattutto dal Sud. Con i costi al chilo che stanno diventando davvero...salati.

Massimo Merluzzi