REDAZIONE SARZANA

Aurelia, la bretella di San Genisio: “Le criticità devono essere risolte”

L’assessore Nardi elenca i dubbi sul progetto Anas e rilancia l’ipotesi elaborata due anni fa dagli enti locali. L’alternativa è lo status quo o, peggio, misure di messa in sicurezza come l’istituzione di un senso unico

Il sottopasso attuale

Il sottopasso attuale

Arcola, 15 maggio 2025 – Progetto Anas o variante proposta dal Comune: il nuovo sottopasso e la rotatoria di S. Genisio sono da giorni al centro dei dibattiti e dei tavoli arcolani. Domani sera in consiglio comunale si saprà quale parere sarà espresso dai consiglieri sulla proposta di Anas che lei stessa finanzierebbe consei milioni di euro. Un progetto sicuramente strategico, “comprendiamo però le preoccupazioni riguardo alla localizzazione e all’impatto del progetto – spiega l’assessore ai lavori pubblici Massimiliano Nardi –, specialmente se possono esserci alternative che garantiscano gli stessi benefici con minori criticità valutabili con progetti esecutivi in conferenza di servizi”.

L’assessore esprime il suo parere sulla bretella Anas ricordando la variante proposta dall’amministrazione. Infatti sulla base di una osservazione al Piano territoriale regionale presentata dall’Associazione industriali di Spezia nel marzo 2023, il Comune di Arcola con delibera votata all’unanimità, e condivisa con i Comuni del Golfo e della Val di Magra, aveva avanzato una proposta di variante assumendo lo scenario individuato dal Piano territoriale della Provincia che prevedeva la rotatoria davanti al distributore di carburanti con innesto del sottopasso dietro la zona artigianale di Ressora. Il progetto preliminare proposto da Anas si colloca invece più a valle, nei pressi dell’attuale varco. “La soluzione proposta da Anas – prosegue Nardi – sulla modifica dell’innesto a T della via Giovato sulla statale Aurelia, risponde alle esigenze di maggior sicurezza per la viabilità in transito, da sempre sollecitata. Tuttavia ci sono preoccupazioni sulla logistica proposta”.

Nel progetto Anas è infatti è prevista la realizzazione di una rotonda di svincolo a quota inferiore rispetto all’Aurelia, precisa Nardi, con interferenza su due canali, la realizzazione dell’infrastruttura a pie’ di monte per contenere rischi di frane, la realizzazione di un sottopasso ferroviario e per ultimo il superamento del canale Ressora, complessivamente aree ambientalmente fragili, che risultano spesso allagate anche in assenza di allerta meteo. “Senza contare lunghi tempi di interferenza sulla circolazione durante l’esecuzione dei lavori – prosegue –. Considerazioni che ovviamente si basano solo sulla nostra conoscenza dei luoghi in assenza di un’analisi tecnica approfondita che deve essere fornita da enti competenti come la Regione Liguria difesa del suolo, a garanzia della sicurezza ambientale e territoriale. Tale progetto dovrà soddisfare tutte le preoccupazioni sollevate, con particolare attenzione alle criticità, tenendo presente che essa comporterà elevati costi di manutenzione, che non dovranno essere a carico del Comune”.

Ad opera conclusa, l’arteria Via Giovato e Via XXV Aprile rimarrà di competenza comunale e come tale sarà controllata nei flussi di traffico dal Comune, che ne gestirà l’utilizzo con una regolamentazione dei mezzi pesanti condizionata ai soli titolari delle aziende presenti nella piana di Arcola. “L’alternativa a questi scenari è lo status quo o, peggio, misure di messa in sicurezza dell’attuale varco da parte di Anas attraverso istituzione di senso unico in uscita con svolta obbligata a destra: un colpo decisivo all’intera zona industriale ed uno stato di grave disagio per tutta la popolazione del piano di Arcola costretta ad utilizzare esclusivamente il sottopasso del Ponte di Arcola o addirittura Fornola. Uno scenario insostenibile”. Parere preventivo positivo alla proposta di Anas di messa in sicurezza del varco di S. Genisio ma con un passaggio importante: “Condizionato – conclude Nardi – a una valutazione tecnica che solo Anas e Regione Liguria nei rispettivi ruoli dovranno esprimere, auspicando che in fase di progetto esecutivo vengano tenute conto le perplessità espresse e che si valutino anche alternative progettuali”.

Cristina Guala