CRISTINA GUALA
Cronaca

Aurelia, ’variantina’ Anas nel mirino: “Il Comune deve dare una risposta”

I consiglieri di opposizione polemizzano con la giunta per i ritardi nel decidere se aopprovare o no il progetto. E incontrano i cittadini di Ponte di Arcola e Ressora, favorevoli, e quelli di San Genisio, preoccupati

La zona interessata dall’intervento proposto da Anas

La zona interessata dall’intervento proposto da Anas

Arcola, 14 maggio 2025 – Variante Aurelia: un futuro tutto da decidere ma il tempo sta per scadere. La bretella arcolana che dovrebbe decongestionare il traffico nel centro cittadino e sollevare gli abitanti di San Genisio dalla mole di mezzi pesanti divide l’opinione pubblica ma nella seduta di venerdì sera i consiglieri comunali dovranno decidere. E sono già in ritardo, visto che Anas chiedeva una risposta di approvazione o di diniego entro il 27 marzo scorso. In ballo ci sono infatti i sei milioni di euro previsti per il cantiere che, se i consiglieri dicessero no, verrebbero destinati ad altri Comuni.

Tre le alternative sul piatto: il progetto di Anas pronto dal 2022 con un pacchetto di lavori da sei milioni di euro; la variante progettuale proposta dal Comune che in parte modifica il piano di Anas; la terza opzione, che poi in ordine temporale è stata la prima, ovvero nessun cantiere ma rimodulare le tariffe autostradali al ribasso per consentire ai camion di transitare sull’A12 a un costo agevolato. Con una contropartita chiesta da Salt di non poco conto: i Comuni interessati dall’agevolazione dovranno provvedere alla manutenzione del tratto viario.

La voce più sonora è quella dei residenti che reclamano una soluzione. Ci sono quelli del Ponte di Arcola e di Ressora che convivono da 50 anni con il transito dei mezzi pesanti. Poi ci sono gli abitanti del quartiere di San Genisio che sono interessati dal tratto più corposo del nuovo progetto e hanno timore per la costruzione di una rotatoria e del sottopasso: il rischio idraulico attanaglia quella zona da anni.

Per parlare con i cittadini di Ressora e Ponte di Arcola hanno organizzato una riunione i consiglieri di opposizione Brunella Righi e Gino Pavero i quali si sono detti sbigottiti da come stiano andando le cose: erano, hanno raccontato, all’oscuro che il progetto di fattibilità tecnico economica di Anas fosse pronto dal 2022, precisamente dal 23 maggio di tre anni fa. “Concretamente siamo caduti dal pero, tre anni passati nel nulla – hanno detto lunedì sera –. Il 10 aprile scorso nella terza commissione ci è stata mostrata una cartografia realizzata con google che era la trasposizione di quella di Anas ma con uno spostamento della rotatoria. Poteva anche essere una soluzione da considerare se non avessimo scoperto solo cinque giorni dopo che le informazioni che ci erano state date erano parziali e soprattutto noi non avevamo ricevuto neanche tutti gli elaborati. Sono passati tre anni ora è tardi per proporre alternative”.

Sul ritardo, Pavero e Righi hanno aggiunto che l’amministrazione comunale ha giustificato lo slittamento della discussione con ‘cause di forza maggiore’, eventi che si sono frapposti e anche la rielezione del consiglio regionale che ha ritardato l’informazione. “Se il progetto non sta bene – hanno detto chiaramente i due consiglieri – basta dire di no e si esce dal contratto di programma, i soldi andranno a qualche altro comune che ne ha bisogno”. Anche in merito all’opzione di diminuire il costo del pedaggio autostradale Pavero e Righi hanno precisato: “Salt non è un ente di beneficenza, ha spiegato che non avrebbe difficoltà a calare le tariffe ma i Comuni devono accollarsi la manutenzione”.

In merito alle infrastrutture che spaventanoo gli abitanti di San Genisio, come il sottopasso previsto da Anas nel progetto, Pavero ha chiarito che non comporterà una rivoluzione ma si tratta di una struttura preconfezionata, che sarà ‘spinta’ sotto la ferrovia e anche le ‘voci che si stanno rincorrendo che la strada scenderà con un dislivello di nove metri sono, a detta dei due consiglieri, non vere: “Con questo vogliamo precisare che noi non siamo per Anas a tutti i costi, ma siamo per la soluzione del problema che attanaglia la popolazione”.

Cristina Guala