
I partecipanti all'assemblea del Pd pratese
Prato, 29 luglio 2025 – Congresso del Pd pratese in autunno subito dopo il voto regionale toscano anche se il Nazareno vorrebbe che fosse tenuto all'inizio del 2026. Lo ha annunciato il segretario dem Marco Biagioni quando era passata la mezzanotte al circolo Arci di Galciana al termine dell'assemblea post "terremoto", in seguito alle dimissioni della sindaca Ilaria Bugetti, molto partecipata.
"Mi cospargo il capo di cenere, le mie dimissioni erano sul tavolo - ha detto Biagioni all'assemblea in chiusura di dibattito riguardo agli errori portati avanti dal Pd da lui guidato negli ultimi quattro anni - ma guardiamo avanti tutti insieme". Ed ha annunciato la strategia verità e 'porta a porta': Pd meno nelle stanze autoreferenziali e di più tra la gente. Per parlare anche di temi scottanti, emersi in tutta la sua gravità, che non sono però stati presi di petto dal Pd pratese finora come infiltrazioni criminose e sfruttamento lavorativo.
Sulle dimissioni presentate da Biagioni e respinte si apre il caso: in mattinata i riformisti di Matteo Biffoni precisano: “Rispetto a quanto affermato dal Segretario del Pd Biagioni nelle sue conclusioni durante l’assemblea pubblica che si è tenuta a Galciana, da parte riformista si fa notare che durante le tre Direzioni provinciali organizzate dal Partito il Segretario non ha mai presentato le proprie dimissioni, che quindi non sono mai state respinte né, del resto, richieste da alcuno. Nell’ultima Direzione provinciale, piuttosto, Biagioni aveva proposto un documento al voto, legando alla sua approvazione la propria permanenza o meno nel ruolo di Segretario. Ma il documento non è stato nemmeno votato, come chiesto da numerosi componenti, che non hanno ritenuto opportuno legare l’approvazione del documento alla sua permanenza in carica, trattandosi di due questioni distinte. Non si è quindi mai verificato un momento in cui il Segretario provinciale abbia proposto le proprie dimissioni per poi vedersele respingere”. Insomma covano le fiamme sotto la cenere di una serata intesa.
Molti gli interventi dalle 21.30: associazioni, cooperative, sindacato, cittadini elettori. Gli alleati del campo largo, Sinistra Italiana Prato e Sinistra Civica Ecologista, con Alessio Laschi e Daniele Panerati, hanno chiesto esplicitamente che il candidato sindaco sia scelta “assolutamente condivisa” e che non avvegna “nelle stanze del Pd” e poi fatto sapere “per essere accettato”.
Tra le figure istituzionali presenti, Cristina Manetti, capo di gabinetto della Regione, ha annunciato a breve l'incontro tra il governatore Eugenio Giani e il commissario prefettizio Claudio Sammartino con l'intenzione della Regione di essere particolarmente presente a Prato in questo periodo specialmente sulle materie di competenza come sanità e infrastrutture.
Chiusura dopo mezzanotte e mezzo. Al banco il barista chiede: “Com’è finita?”. “Zero a zero e palla al centro risponde un ex assessore. E nella fresca notte di Galciana con gli stanzoni cinesi con le luci accese resta e il ricordo di “Berlinguer ti voglio bene” (girato proprio alla casa del popolo). E una partita dentro il Pd e fuori ancora da giocare. Fino al congresso, almeno.