SILVIA BINI
Cronaca

Via Udine è un magazzino abusivo. Pallet, macchinari e scarti tessili : "Tutto accatastato sul marciapiede"

Situazione pericolosa denunciata da residenti e lavoratori. "Costretti a camminare sempre sulla strada"

Le immagini pubblicate su Facebook della situazione di via Udine

Le immagini pubblicate su Facebook della situazione di via Udine

In via Udine, c’è una situazione che da tempo preoccupa residenti e lavoratori della zona. Il marciapiede davanti ad una azianda di ritorcitura si è trasformato, di fatto, in un magazzino all’aperto: pallet di filati, scarti tessili, cartoni, contenitori e perfino macchinari industriali in funzione occupano stabilmente lo spazio che dovrebbe essere riservato ai pedoni.

Una condizione che costringe chiunque transiti a piedi a scendere sulla carreggiata, camminando in mezzo alla strada. "Le nostre dipendenti devono muoversi tra le auto per raggiungere il parcheggio – raccontano alcuni imprenditori della zona – perché il marciapiede è completamente impraticabile".

Il problema non si ferma all’ingombro del passaggio pedonale. Ogni giorno, un muletto attraversa la strada pubblica per spostare carichi, spesso a velocità sostenute. Non sono mancati momenti di pericolo: più volte gli automobilisti si sono trovati a dover frenare all’improvviso per evitare collisioni.

La situazione è stata segnalata più volte alle autorità intervenute, effettuando sopralluoghi e sanzionando le irregolarità riscontrate. Eppure, nonostante le multe e le verifiche, nulla sembra essere cambiato: il marciapiede resta occupato e i rischi quotidiani continuano.

Le immagini scattate negli ultimi giorni e pubblicate su Facebook parlano chiaro: il marciapiede è invaso da pallet e scarti tessili, macchinari elettrici sono posizionati sul suolo pubblico, il muletto circola in strada tra le auto, la carreggiata è ingombra e lo spazio per i pedoni praticamente inesistente.

"Siamo stanchi di convivere con una situazione di pericolo costante", spiegano i cittadini che hanno deciso di denunciare pubblicamente il problema, sperando di smuovere chi di dovere. Il timore è che, se non si interverrà con decisione, prima o poi accada qualcosa di grave. Perché via Udine, oggi, è un luogo dove la normalità della vita quotidiana – portare i bambini a scuola, andare al lavoro, spostarsi a piedi – si intreccia con ostacoli e pericoli che non dovrebbero esistere su una strada pubblica.

Silvia Bini