
Un volontario della Vab in azione su un incendio
Prato, 20 agosto 2025 – L’argine dell’Agna ieri è stato nuovamente attaccato dal fuoco. Ieri mattina sono bruciati circa 850 metri quadrati di superficie fra canneto e vegetazione, sempre in prossimità dell’allevamento di Border Collie. Nessun pericolo anche questa volta per gli animali grazie al pronto intervento di due squadre della Vab Montemurlo e di una squadra dei vigili del fuoco. Il primo rogo, di natura dolosa, era esploso sabato mettendo a rischio una decina di cani. Ieri pomeriggio un altro incendio in via Firenze ha costretto anche allo stop dei treni per consentire le operazioni di spegnimento. Questa estate è stata a dir poco impegnativa sul fronte incendi: domenica sono stati ridotti in cenere quasi 2 ettari di terreni incolti e ulivete a Bacchereto, tanto che è intervenuto anche l’elicottero della Regione Toscana. La mattina un altro incendio si era sviluppato a Poggetto in via Cegoli e un altro a Canneto di Prato. Nelle settimane precedenti, lo ricordiamo, il fuoco ha danneggiato seriamente il bosco a Schignano e Cerreto, mettendo in pericolo anche le abitazioni.
Vab, parla Federico Guidi
Uniforme arancione, caschetto, lancia in mano. Non c’è un attimo di pace, in questi giorni, per gli ‘angeli’ della Vab, pronti a scattare sui tanti, troppi, incendi boschivi, che stanno caratterizzando queste settimane torride d’agosto. Federico Godi, responsabile dell’antincendio boschi per la sezione Vab di Prato, ha sulle spalle più di 30 anni di esperienza in un’associazione che si sostiene unicamente sulla forza del volontariato, fondamentale per la sicurezza e la tutela del territorio.
Ieri mattina eravate di nuovo sull’Agna, il pomeriggio in via Firenze per un incendio sterpaglie sulla ferrovia...
«Sì, è stato un inizio estate di grave pericolosità. Gli interventi sul boschivo sono stati concentrati nelle ultime due settimane: Figline, Cerreto, Carmignano... Ci sono stati anche diversi incendi di sterpaglie che non sono di nostra competenza, ma dei vigili di vigili del fuoco. Noi in quel caso possiamo essere chiamati a supporto. Quelli di nostra competenza sono gli incendi boschivi: se un rogo si sprigiona a 50 metri da un bosco allora è di competenza nostra».
Come agite quando viene segnalato un incendio?
«L’avviso arriva alla sala operativa, il Cop, che copre Prato e Pistoia e funziona nel periodo di grave rischio, in genere luglio e agosto, dalle 8 alle 20. Il Cop è a Pistoia, c’è un responsabile di sala e ci sono operatori di entrambe le province. Se un incendio è segnalato dopo le 20 e in tutti gli altri mesi dell’anno agisce la Soup (sala operativa unificata permanente) di Firenze, aperta 24 ore su 24 tutti i giorni. Sono loro ad attivare le operazioni».
Il potenziale della Vab nella nostra provincia?
«Eccezionale. Siamo 4 sezioni, con 25 mezzi e circa 300 volontari. La sezione di Prato conta 65 volontari e ha 8 automezzi. Da inizio anno abbiamo mandato 78 squadre fuori, non solo su incendi, facciamo anche servizio di protezione civile. La Vab deve essere un orgoglio per il territorio: è nata nel 1974, ed è ormai una potenza a livello nazionale. La sezione di Prato è stata fondata tra il 78 e il 79».
Siete tutti volontari. Come è organizzata l’attività?
«I turni sono organizzati sulla reperibilità. Io so che se ora siamo chiamati su un incendio possiamo partire con la prima squadra nel giro di 5 minuti. Su Prato abbiamo circa 3-4 squadre che si danno il cambio continuamente. A volte un incendio dura giorni: pensiamo a quello tragico di Galceti, legato al poligono, nel 2024. Durò una decina di giorni. Per ogni rogo le fasi sono quattro: verifica, repressione, bonifica, e controllo. E’ il Direttore Operazioni a decidere quando chiudere l’evento».
Come si diventa volontari Vab?
«Per diventare operativi occorre avere 18 anni, fare domanda di iscrizione, frequentare corsi di avvicinamento alla Vab e un corso di protezione civile con prove pratiche e addestramenti. Un corso di due giorni, con una parte pratica e una teorica, permette di iniziare ad operare sugli incendi. Per il completamento della formazione è fondamentale il corso al centro regionale per l’addestramento La Pineta dei Tocchi a Monticiano, una scuola dedicata al personale Aib (anti incendio boschivo) che rappresenta un’eccellenza a livello nazionale. E’ l’unica scuola in Italia. Voglio ringraziare tutti i volontari della nostra sezione: sono incredibili nella dedizione a questa missione. ».
La Vab di Prato ha bisogno di volontari?
«Sempre, soprattutto giovani. Ma a Prato possiamo vantare il ‘nonno delle Vab d’Italia’: Gabriele Stanzani, ha più di 80 anni ed è una colonna portante dell’associazione. La più giovane è invece Caterina, 21 anni, bravissima e tostissima. È soprannominata caterpillar. Ma purtroppo la risposta da parte dei ragazzi non è altissima. Ma è così in generale nel mondo del volontariato...».
Perché secondo lei?
«I ragazzi non hanno grande interesse a spendere tempo per un’attività non pagata. Eppure il volontariato dà tanto: aggregazione, senso di appartenenza. Ma anche questi sono valori che vanno tramandati, come lo spirito di servizio alla comunità».
Maristella Carbonin

