
Una delle tante file che si creano sulla «325»
E’ bastato un nonnulla per mandare in tilt per l’ennesima volta il traffico sulla Sr 325: un avvallamento a La Cartaia - nella zona dove tanti anni fa furono messi i micropali per l’allargamento della carreggiata, mai realizzato – ha costretto mercoledì sera la Provincia a mettere un semaforo per consentire un senso unico alternato. "Quell’avvallamento c’era da tempo – spiega Vincenzo Ceccherini, di Popigliano, raccontando il viaggio di 40 minuti da Santa Lucia al semaforo – ma se i lavori erano necessari, si poteva gestire meglio la situazione, visto che il semaforo era impostato con gli stessi tempi per chi veniva da entrambe le direzioni: a quell’ora il traffico veniva tutto da Prato e per questo si è creata una fila incredibile". L’utilizzo di movieri, nella mattinata di ieri ha evitato il caos della sera precedente ma l’ulteriore criticità ha nuovamente evidenziato quanto sia fragile il sistema di mobilità della Val di Bisenzio. Le notizie che si sono susseguite in questi giorni non fanno intravedere un futuro rassicurante: la prossima chiusura della Sr 325 a Rasora (allo studio della Città Metropolitana di Bologna), la chiusura della tratta ferroviaria Vernio-San Benedetto fino a dicembre, le vie alternative (via di Montecuccoli, chiusa fino a dicembre e via Cantagallo, per Figline, che ha criticità storiche, tanto che sabato mattina resterà chiusa per nuova asfaltatura) inesistenti o non praticabili da tutti i mezzi, semafori e cantieri a Vernio e Cantagallo, sono fattori che, messi tutti insieme, possono far presagire che l’incubo vissuto nel marzo del 2024 possa tornare. "Quello che è accaduto deve essere un monito per la vallata – diceva il governatore Giani all’indomani dell’evento a Camino - a predisporre e individuare percorsi alternativi alla strada regionale 325. Questi percorsi alternativi dovranno essere analizzati con uno studio di fattibilità con due ipotesi, un collegamento in galleria dalla Briglia a Figline di Prato o invece da Vaiano verso Barberino del Mugello. Scelto il percorso allora io chiederò al governo il finanziamento al 50% tra Stato e Regione". A 17 mesi di distanza se ne riparla oggi: alle 14.30 l’appuntamento in Regione, alla presenza del vicesindaco di Vaiano, Puccianti, di Cantagallo Bongiorno e di Vernio Lucarini e del presidente della Provincia, Calamai, che sarà lì anche come sindaco di Montemurlo, dove finalmente verranno fuori l’ipotesi di fattibilità per la viabilità alternativa individuate dallo studio della Regione. Per quel che riguarda la mobilità "dolce" (treni, autobus e bici) prevista dallo stesso protocollo d’intesa (biglietto unico, fermate aggiuntive, collegamento stazioni-frazioni, più corse, ciclabili) ancora nessuna notizia, nonostante le novità fossero attese con l’ultima cabina di regia. E proprio al recente incontro fa cenno una nota di Confindustria Toscana Nord: "Leggiamo che la Sr 325 verrà chiusa a singhiozzo: incombe la sospensione dei treni fra San Benedetto e Vernio, dal 29 settembre al 13 dicembre per tutto il giorno. Giusta la preoccupazione dei genitori degli studenti che avranno difficoltà a raggiungere la scuola; preoccupazione condivisa e forse maggiore esprime il sistema produttivo di quella zona. La cabina di regia riunita a Bologna - e a cui partecipa il nostro assessore regionale Baccelli - fa proprio il disagio dei pendolari, ma dichiara che i lavori sulla tratta ferroviaria sono un calice amaro che andrà bevuto per avere finalmente un collegamento adeguato a standard europei’. Rimane da capire come si intenda agire per la viabilità stradale". E proseguono, passando dai binari all’asfalto. "Sarebbe giusto che fosse reso noto il contenuto dello studio che la Regione Toscana ha promesso sul sistema della mobilità nella valle del Bisenzio e che avrebbe dovuto essere presentato prima entro lo scorso marzo e poi entro giugno".
Claudia Iozzelli