REDAZIONE PRATO

Caso Tommaso Cocci: Finanza e Digos nella sede della loggia pratese degli Alam

Prato, vanno avanti le indagini sul caso di revenge porn di cui è vittima Tommaso Cocci e in particolare sul filone che riguarda la massoneria

Il manifesto elettorale di Tommaso Cocci di Fratelli d’Italia

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Prato, 4 settembre 2025 – Va avanti spedita l'inchiesta sul caso Tommaso Cocci e in particolare sul filone che riguarda la massoneria. Dopo aver richiesto alla Loggia Sagittario gli elenchi degli appartenenti la procura guidata da Luca Tescaroli dà ulteriore accelerazione alle indagini. Stamani gli uomini della Guardia di finanza e della Digos si sono presentati nella sede della loggia pratese che fa parte della Gran loggia Alam in via Lazzerini per acquisire materiale inerente all'attività e agli affiliati.

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Tommaso Cocci, oggetto di ricatti tramite lettere anonime, è stato segretario della loggia di cui per un periodo è stato Gran maestro l'imprenditore Riccardo Matteini Bresci, ora agli arresti domiciliari per l'inchiesta corruzione della procura di Firenze. 

I reati ipotizzati dalla procura pratese sono “di diffusione di immagini e video sessualmente espliciti senza consenso e di diffamazione”. 

Intanto nella giornata di ieri gli investigatori avrebbero convocato in procura alcuni esponenti politici – almeno un paio – per ricostruire l’atmosfera che si respira dentro al partito e soprattutto attorno alla figura dell’ex capogruppo finito nell’occhio del ciclone.

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Infatti, l’indagine ha preso le mosse da qualche mese a seguito delle denunce presentate dallo stesso Cocci, vittima di "revenge porn in un contesto di tentativo di estorsione” come ha evidenziato lui stesso in un video diffuso sabato scorso dopo l’uscita della notizia su “Il Fatto quotidiano”, e da altri esponenti politici.

Dalle lettere anonime inviate in prima battuta tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio scorsi e quelle partite ad aprile scorso, oltre a quelle indirizzate sia a personaggi politici che non ma rappresentanti di realtà cittadine, sono emerse, come ormai noto, accuse infamanti e denigratorie ai danni di Cocci.

Le accuse vanno dalla sua partecipazione a presunti festini a luci rosse, che si sarebbero consumati – sempre secondo le lettere anonime – anche in località marine toscane, all’uso di sostanze stupefacenti fino all’affiliazione alla loggia massonica del Sagittario Prato-Valle del Bisenzio afferente alla Gran Loggia d’Italia. Affiliazione, peraltro, confermata da Cocci (ricordiamo che l’adesione alla massoneria non è un reato).