
Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia e componente VIII Commissione ambiente
Erica Mazzetti, deputata pratese di Forza Italia, dopo la richiesta di arresti domiciliari arrivata alla sindaca Ilaria Bugetti ha espresso solidarietà e detto che sarebbe andata a trovarla in Comune. Lo ha fatto?
"Ieri non ho potuto, ma nei prossimi giorni andrò in Comune. È un gesto dovuto verso una persona che conosco da oltre vent’anni".
Un segnale di rispetto umano, che però si accompagna a una riflessione più ampia sul sistema di potere toscano, che Forza Italia denuncia da tempo.
"Sono e resto garantista e credo che ogni persona sia innocente fino al terzo grado di giudizio. Ma questo non ci impedisce di vedere ciò che sta emergendo: un sistema chiuso, autoreferenziale, che governa senza discontinuità da decenni. Quando il potere si esercita in modo continuativo, senza alternanza, è fisiologico che si consolidino dinamiche opache di scambio, finanziamento, favori. È bene, per la democrazia, vederci chiaro".
Il tema quindi per lei è sia culturale che politico.
"È stato un errore abolire il finanziamento pubblico ai partiti. Ora tutto si regge su quello privato, che ha una disciplina complessa e crea problemi, soprattutto quando il confine tra contributo e ricatto si fa sottile. Serve una battaglia trasversale per il garantismo, per modificare la legge Severino e restituire autonomia alla politica".
Andare in Comune dalla sindaca Bugetti non la pone in contrasto con il suo partito?
"Assolutamente no. La mia posizione è sempre stata molto chiara rispetto a questa vicenda. Esprimere solidarietà umana non implica che non debba essere fatta luce".
Aveva detto alla sindaca: "spero si possa fare una battaglia, insieme anche al suo partito, per una giustizia giusta".
"Rientra sempre nell’idea di garantismo che sta alla base della nostra azione. Il garantismo, l’autonomia della politica, la libertà di pensiero e azione rispetto ad una parte della magistratura, come sempre e solo ha fatto Forza Italia e continuerà a fare".
Anche lei fin da subito ha parlato di sistema Toscana?
"L’ho fatto fin dal primo momento. Da un lato ribadiamo la nostra fiducia nello Stato di diritto, dall’altro non possiamo ignorare che esiste un ’sistema Toscana’ che viene alla luce solo ora, ma che noi denunciamo da anni. Nulla da eccepire sui finanziamenti se sono regolari, ma se emergono favori in cambio di risorse, allora vanno denunciati con forza".
Sul piano politico quindi la posizione del centrodestra è netta.
"Il binomio Pd-imprenditoria in Toscana è diventato strutturale. I cittadini vogliono amministrazioni libere, trasparenti, non prigioniere di relazioni ambigue. Il centrodestra deve insistere su una proposta alternativa, liberale, capace di rompere la chiusura del sistema e di riportare il merito e la trasparenza nella vita pubblica".
I commissari provinciali di Forza Italia, Lorenzo Santi e Francesco Cappelli hanno chiesto di sapere velocemente le sorti della città.
"Abbiamo la stessa posizione, Riaffermiamo la nostra fiducia nella presunzione d’innocenza. Ma, per tutelare davvero le istituzioni, è urgente fare chiarezza: Prato ha bisogno di sapere quale sarà il suo futuro".
Silvia Bini