
L’europarlamentare di Fratelli d’Italia Francesco Torselli punta il dito "Il partito di Furfaro guida ininterrottamente la Toscana da 55 anni se oggi mancano le opere idrauliche di difesa chi è il responsabile?".
Fuoco alle polveri. La campagna elettorale, se qualcuno non se ne fosse accorto, è già iniziata ed ha Prato come capitale della Toscana perché qui si vota con doppio ’turno’ (Regionali ad ottobre più Comunali a primavera). E allora tra centrodestra e centrosinistra sono già in campo i temi clou. Battaglia aperta, ad esempio, sul post alluvione: ha iniziato Marco Furfaro, deputato dem, ha replicato Chiara La Porta, deputata di Fratelli d’Italia, è entrata in campo l’assessora regionale Monni ed adesso parla Francesco Torselli, europarlamentare di FdI con un passato sui banchi del consiglio regionale toscano.
"In mezzo secolo di vita – dice Torselli – di campagne elettorali ne ho viste e fatte tante, dure e meno dure. Ma vedere Furfaro e la Monni – ossia quelli che hanno di fatto ’commissariato’ Eugenio Giani e che, se la sinistra dovesse vincere le prossime elezioni, rappresenteranno la “nuova vecchia” sinistra al governo della regione – iniziare la campagna facendo leva sulla sofferenza delle persone, strumentalizzando la vicenda alluvione è semplicemente vergognoso". E’ questo è solo l’antipasto delle accuse.
"L’assessore Monni mente. Anzi, più correttamente, dice mezze verità, omettendo quello che non fa comodo alla sua narrazione politica. Da un anno e mezzo sta girando la Toscana, sfruttando peraltro il ruolo istituzionale che ricopre, per raccontare che il governo nazionale non avrebbe messo i soldi promessi. Ecco, quando dice questo, la Monni mente sapendo di mentire. Perché proprio rispondendo ad un’intervista sul vostro giornale, a domanda precisa se siano o meno arrivati i 66 milioni di euro annunciati da Giorgia Meloni in persona, ha dovuto ammettere che “sono arrivati” e che “li stiamo già liquidando”. Ecco, il dramma che stanno vivendo le famiglie alluvionate che non hanno ancora ricevuto un centesimo di ristoro sta tutto in questa risposta. Altro che colpa della Meloni… Dopo un anno e mezzo dall’alluvione, un assessore ha il coraggio di dire “li stiamo già liquidando”". Torselli attacca: "Questo significa che i soldi portati da Giorgia Meloni in Toscana il 17 marzo 2024 ancora non sono usciti dalle casse della Regione e non sono stati dati alle famiglie che ne avevano diritto. Ma vi rendete conto? A questi si aggiungono poi i 67,8 milioni di euro che abbiamo destinato, come Parlamento Europeo, alla Toscana dal Fondo di Solidarietà. Stiamo parlando di più di 130 milioni che le persone non hanno ancora visto. E questi, anziché chiedere scusa, si vantano di avere “già liquidato” più di 300 domande?".
Nell’accusare Chiara La Porta di dire bugie, Furfaro e Monni ne dicono "a loro volta una ancora più grande" secondo l’europarlamentare di Fratelli d’Italia: "Si vantano di aver evaso più di 300 richieste danni su un totale di 900 pervenute, esaltandosi per il 30% delle erogazioni effettuate. Peccato che le richieste danni presentate dai cittadini dei comuni alluvionati nel 2023 non siano 900, ma più di 8500". Precise le accuse: "La Regione non ha aiutato i cittadini nella compilazione delle domande, non ha aperto nessuno degli sportelli che Giani aveva annunciato di voler aprire e non ha mai fatto partire il numero verde a cui rivolgersi per ottenere supporto". E allora "di conseguenza, la stragrande maggioranza delle domande sono state ritenute mal presentate e non accettate. E, lo ripeto fino alla noia, anziché chiedere scusa, questi fanno gli arroganti e annunciano che adesso hanno perfino digitalizzato il processo di erogazione. Dopo “solo” 20 mesi dall’alluvione…".
L’assessore toscana alla Protezione civile Monni ha ribadito che serviranno 100 milioni per dare forza alla sicurezza idraulica sul territorio.
"Quando parlano di difesa del territorio diventano ancora più grotteschi. Invocano, tanto per cambiare, soldi dal governo e annunciano che serviranno almeno 100 milioni per mettere in sicurezza l’area pratese, ma lo sanno o no che governano la Toscana dal 1970? - sottolinea Francesco Torselli - E fino ad oggi cosa hanno fatto per la prevenzione del rischio? Se le opere per le quali oggi invocano soldi dal governo fossero state fatte anni addietro sarebbero costate meno della metà, perché la prevenzione costa molto meno della realizzazione delle opere post-disastri". E ricorda: negli ultimi 10 anni, da Roma, sono arrivati in Toscana circa 850 milioni per la messa in sicurezza del territorio: "Dove sono finiti?". Quella di non aver fatto prevenzione "non è un’accusa che faccio io: due giorni fa, l’ha fatto notare il commissario Sammartino, nel corso di un incontro per il quale lo voglio di nuovo ringraziare".
E nella campagna elettorale agostana tiene banco anche la visita del ministro dell’interno Piantedosi a Prato. "Le accuse di Furfaro? L’ennesima caduta di stile del Pd toscano - dice Torselli - Del resto, si sa, quando sul territorio arrivano esponenti della destra sono passerelle elettorali, quando invece arriva Giani in versione ruspista, bagnino, atleta, pescatore, astronauta e sommozzatore… Quella è alta politica... Piantedosi viene a Prato a fronte di un investimento di risorse economiche e di energie per la città, contro la criminalità. Però una domanda voglio farla io stavolta all’onorevole Furfaro… Caro Furfaro, lei dice che “dopo 20 mesi di governo, la colpa non può essere sempre data a qualcun altro”, quindi, visto che il suo partito governa ininterrottamente la Toscana da 55 anni, se oggi mancano le opere idrauliche di difesa del territorio, di chi è la colpa?".
Luigi Caroppo