ELENA DURANTI
Cronaca

Scoperta centrale dei falsi. L’operazione a Chinatown. Sequestrati 65mila articoli

Capi di abbigliamento e accessori con i loghi contraffatti di Adidas e Icon. L’indagine della guardia di finanza è stata coordinata dalla procura di Prato. La titolare dell’azienda in via Nuti è un’imprenditrice di 56 anni: denunciata.

Un’operazione della Guardia di finanza

Un’operazione della Guardia di finanza

Scoperta una nuova "centrale" del falso nella Chinatown di Prato. Il maxi sequestro di circa 65mila articoli contraffatti, tra capi di abbigliamento e accessori è stato messo a segno dalla Guardia di finanza, durante un’indagine coordinata dal procuratore della Repubblica, Luca Tescaroli, che si inserisce nel quadro della strategia in atto per contrastare l’agire della criminalità economico-finanziaria cinese e rafforzare la tutela del mercato legale del made in Italy.

Gli articoli pronti per essere venduti nel mercato parallelo che richiede merce "taroccata", sono stati rinvenuti all’interno di un capannone situato in via Attilio Nuti, a San Paolo, nel Macrolotto Zero. L’attività ha consentito di individuare uno stabilimento produttivo riconducibile a una imprenditrice cinese di 56 anni, in cui erano stoccati semilavorati e accessori che riproducevano, con spiccata fedeltà ai correlati prodotti originali, i loghi di più note griffe di moda, fra le quali, Adidas e Icon Dsquared2. Sono in corso ulteriori e capillari accertamenti tecnici con riferimento alla genuinità dei marchi e della qualità dei prodotti.

L’azienda inoltre opera senza il ricorso alla documentazione fiscale prescritta dalla legge e sono in atto i necessari approfondimenti di natura tributaria.

Si procede per il reato continuato di contraffazione e alterazione di marchi e segni distintivi. Il sequestro è stato effettuato dai militari del gruppo della Guardia di finanza di Prato.

Il risultato ottenuto consente di rafforzare la tutela del mercato legale, della concorrenza e della filiera produttiva dell’industria regolare della moda. La produzione e la commercializzazione di prodotti contraffatti causano significative perdite di gettito fiscale, che si traducono in una diminuzione della crescita del Paese e in una riduzione dei servizi pubblici per i cittadini. L’operazione ha infatti l’obiettivo di rassicurare la collettività e l’imprenditoria sana in ordine alla presenza delle istituzioni e alla loro capacità di assicurare interventi repressivi per contrastare il fenomeno dei falsi.

Inoltre, la procura della Repubblica di Prato fa presente che la responsabilità dell’indagata dovrà essere rigorosamente vagliata nelle successive e ulteriori fasi del procedimento. In virtù della presunzione di non colpevolezza, la 56enne indagata potrà essere considerata colpevole solo sulla base di una sentenza passata in giudicato.

Sempre nell’ambito della Chinatown, un altro ingente sequestro fu compiuto dalla Guardia di finanza contro la produzione di beni di lusso contraffatti, lo scorso aprile quando con un’indagine similare della procura di Prato, si arrivò al sequestro preventivo di oltre 9.600 "stencil" – ovvero le matrici perforate tipiche del procedimento di riproduzione con ciclostile, mimeografo e apparecchi analoghi – che recavano marchi di moda contraffatti, pronti per essere stampati su capi di abbigliamento e accessori. Il blitz in quel caso scattò in un’azienda a conduzione cinese, operante nel Macrolotto.

Elena Duranti